Avrebbe compiuto 101 anni a luglio Egeo Mantovani, protagonista della liberazione e presidente onorario dell’Anpi provinciale di Monza-Brianza, che si è spento mercoledì mattina. Classe 1921, Egeo (all’anagrafe Igeo) era nato in provincia di Modena, a Soliera. Figlio di agricoltori aveva incominciato a lavorare sin da piccolo. Durante la seconda guerra mondiale aveva combattuto sul fronte francese e in Africa in condizioni ambientali spesso assai difficili.

“Posso ritenermi fortunato – aveva raccontato in una delle sue ultime apparizioni pubbliche a Monza – perché nel periodo di El Alamein ero in Italia in licenza premio”.

Dopo l’armistizio riuscì a sfuggire ai tedeschi. “La mia caserma a Bologna era stata occupata dai tedeschi – aveva ricordato – ma riuscii a scappare buttandomi in un canale vicino. Poi raggiunsi mia zia Maria che aiutava i soldati sbandati e ben presto entrai nelle formazioni partigiane. Ero nascosto in montagna, mangiavo germogli e radici e talvolta polenta e pane nero offerto dai contadini”.

Nella Resistenza entrò col nome di battaglia “Giorgio” e grazie al suo sguardo delicato in molti lo hanno chiamato “il partigiano dagli occhi belli”. Al termine della guerra si era trasferito in Lombardia per lavorare alla Magneti Marelli di Sesto san Giovanni dove aveva creato la sezione Anpi interna alla fabbrica. Sindacalista convinto, ha condotto molte battaglie per la rivendicazione dei diritti dei lavoratori, ha ricoperto l’incarico di presidente della Cooperativa Edificatrice di Monza e ha ricevuto il Giovannino d’oro nel 2013 e la nomina a Cavaliere della Repubblica nel 2017.

Mantovani sarà ricordato in una cerimonia funebre sabato 14 maggio alle 10 sul piazzale del cimitero di san Fruttuoso.