Gli automobilisti lo hanno imparato a suon di multe: l’avancorte della Villa Reale di Monza non è un parcheggio. Lo spazio, un tempo calpestato dalle carrozze di re, principi e nobili è stato, però, considerato per decenni un posteggio comodo e gratuito da centinaia di monzesi e di brianzoli.
In tanti diretti in centro, almeno una volta e fino all’avvio dei cantieri per il recupero dell’ex reggia, si sono infilati dritti dritti nel cortile per evitare di girare a vuoto nella speranza di trovare un buco in cui piazzare la propria macchina. La musica negli ultimi tempi è cambiata, come ha affermato lunedì in consiglio comunale il sindaco Roberto Scanagatti sollecitato da Nicola Fuggetta del Movimento 5 Stelle.
«Come mai – ha domandato l’esponente pentastellato – l’avancorte è utilizzata come un parcheggio? La sosta in quel luogo non è disciplinata?».
Il regolamento da qualche anno esiste, ha replicato il primo cittadino, e viene fatto rispettare. «Il cortile – ha spiegato – in passato è stato usato come posteggio non solo dai visitatori del palazzo. Ora, invece, può entrare solo chi è autorizzato a farlo per motivi di lavoro o di servizio e da quando i vigili hanno cominciato sistematicamente a sanzionare i veicoli il fenomeno della sosta abusiva si è ridotto».
Chi varca il cancello dell’ex reggia piermariniana lo fa a proprio rischio e pericolo in quanto è impossibile non notare il divieto di accesso collocato pochi metri dopo l’inferriata principale. Il cartello, oltretutto, sbarra la strada agli automobilisti che lo devono aggirare. Che il segnale sia ben visibile, ha aggiunto Scanagatti, lo dimostra il fatto che finora nessuno ha contestato le multe prese.
Il pugno duro si allenta solo la sera quando gli agenti sembrano chiudere un occhio a vantaggio dei clienti del ristorante allestito al piano terra della Villa.