Monsignor Frigerio al Rotary, l’ordinariato militare e le riflessioni sulla guerra

Il Rotary Sedeca ha ospitato il seregnese monsignor Angelo Frigerio per una riflessione sull'ordinariato militare e sulla guerra.
Gilberto Chiarelli, presidente del Rotary Sedeca, il colonnello dei Carabinieri di Monza, monsignor Angelo Frigerio e Mario Meregalli
Gilberto Chiarelli, presidente del Rotary Sedeca, il colonnello dei Carabinieri di Monza, monsignor Angelo Frigerio e Mario Meregalli

Ordinariato militare italiano che cos’è e di cosa si occupa”, è stato l’argomento affrontato al Rotary Sedeca di cui è presidente Gilberto Chiarelli, dal seregnese monsignor Angelo Frigerio, 65 anni, già vicario generale dell’ordinariato militare per l’Italia (ora emerito) da cui s’è congedato col grado di generale di corpo d’armata, attualmente con incarico esclusivo a Milano per rappresentanza Nato (Nrdc-Ita). È cappellano onorario del santuario mariano di Lourdes e dal 2005 Camerlengo della basilica santa Maria ad Martyres, è Croce d’oro per anzianità di servizio.

L’ordinariato militare e le riflessioni sulla guerra: la storia

Nel prendere la parola monsignor Frigerio ha spiegato che l’ordinariato militare per l’Italia è una circoscrizione personale della chiesa Cattolica, assimilata a una diocesi ed equiparata a un ufficio dello Stato. Ha giurisdizione su tutti i militari delle forze armate italiane, sui loro familiari conviventi e sul personale civile in servizio presso le forze armate. In sintesi ha spiegato l’aspetto giuridico dell’Ordinariato.

Nella prima guerra mondiale (1915-18) chiamati in servizio militare nei corpi ausiliari delle forze armate e regi come combattenti sono stati 10 mila ecclesiastici; tra il 1915-19, chiamati in servizio militare per l’assistenza spirituale, su richiesta esplicita del generale Cadorna, come cappellani militari 2.300 sacerdoti. Nel 1925 è avvenuta la costituzione ecclesia dell’ordinariato e l’anno successivo la costituzione statale. Nel 1929 entrava nei Patti Lateranensi, legge rinnovata nel 1961 ed entrava nel 1984 nel nuovo Concordato. Nel 1986 veniva creata la costituzione apostolica “spirituali militum curae”. Una modifica della legge avveniva nel 1997, mentre nel 2021 è avvenuto l’ultimo rinnovo significativo. Sotto l’aspetto pastorale il sacerdote cappellano militare è “un militare tra i militari”. Nel biennio 2017-19, ha rappresentato l’ordinariato militare nella commissione paritetica chiesa-stato per la revisione della legge sulla assistenze spirituale alle forze armate italiane.

L’ordinariato militare e le riflessioni sulla guerra: Russia, Ucraina, Nato

Monsignor Frigerio uomo di grande cultura e di navigata esperienza ha catalizzato l’interesse dell’assise. Quando ha toccato il tema di Russia, Ucraina e Nato ha ripetuto più voltenessuno è autorizzato ad invadere neppure il pollaio del vicino, ma poi bisogna vedere come gli altri cosa fanno per riportare la pace”. E sempre sullo stesso argomento ha sottolineato che “non è possibile concepire l’invasione di uno Stato sovrano per paure o sospetti simili, né per ragioni pretestuose di questo genere. In Ucraina si muore ad ogni livello: militari russi invasori, militari ucraini impegnati nella difesa del proprio paese. Civili ucraini di ogni età e ovunque nelle zone di invasione. Alcuni scenari sembrano riproporre i danni smisurati e devastanti conseguenti ai bombardamenti strategici avvenuti nella seconda guerra mondiale. Si è cominciato col pretesto di bombardare siti militari e tutto è stato allargato a bombardare centri cittadini senza esclusione di alcun abitato civile”.

L’ordinariato militare e le riflessioni sulla guerra: la citazione di don Milani

In un altro passaggio ha tenuto a far sapere che: “ho fatto parte delle delegazione italiana dell’ordinariato militare per l’Italia, come segretario generale dello stesso, guidata dall’allora arcivescovo ordinario militare monsignor Giuseppe Mani, che si è recata in Russia nel giugno 1999 per incontrare il primo vescovo ordinario militare ortodosso russo, dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, avvenuta nel 1991, per “aiutarlo” con la testimonianza giuridica e l’esperienza pastorale italiana, a costituire l’ordinariato militare russo, vista la richiesta dal ministero della difesa russo al nostro ministero della difesa”. Ha citato don Lorenzo Milania che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca”. Ha concluso così: siamo chiamati a mobilitare le “armi” della prudenza, via obbligatoria da percorrere per alimentare saggezza; della pazienza, stile da maturare con serenità; della competenza, condizione da creare con la cultura, con la conoscenza e con lo studio; dell’ascolto, atteggiamento prodotto e alimentato dalla maturità umana; e della fortezza, frutto di una vera preghiera individuale, comunitaria e collettiva.