Nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, il Comune di Meda, in collaborazione con Wwf Insubria e circolo XX Settembre, “risarcisce” il territorio e la Brughiera con la posa di quattro pini silvestri, simbolica restituzione di una piccola parte della pineta abbattuta dalla milizia fascista per sostenere lindustria bellica. Un gesto di pace e di rispetto della terra che ha contraddistinto ed arricchito in maniera decisamente particolare la cerimonia cittadina organizzata per il 25 aprile.

Quattro pini silvestri che si ergono in memoria di quanti hanno lottato per restituirla libera: la posa si è tenuta all’ex oratorio vecchio di via Santa Maria, alla presenza delle istituzioni e delle associazioni promotrici insieme a numerosi cittadini. A ricordare i particolari dell’inverno 1944 fu il medese Ugo Elli sulle pagine de Il Cittadino di Monza e Brianza, quando scrisse “la X Mas e la Brigata Muti si spinsero fino nei boschi medesi e, non paghi delle violenze sulle persone, depredarono il patrimonio boschivo perché il legname era prezioso”.
In questi giorni di commemorazione per gli 80 anni della Liberazione, tante testimonianze sono state raccolte dal circolo XX settembre di Meda e tra queste quelle della famiglia di Domenico Gioachino Giudici, detto veducc, che trasportava materiale edile alla fonderia Orsenigo di Figino. “Passando di lì, la frescura dei pini silvestri era goduta con piacere, tanto che nei mesi estivi era necessario mettersi un gileè…..Non rimase nulla, ma oggi la Città di Meda restituisce in un luogo caro alla memoria, l’ex oratorio vecchio, ora di proprietà di tutti, quattro pini silvestri con la posa di una targa, a ricordo per le future generazioni” sottolinea il circolo XX Settembre di Meda parlando di messaggio di pace.