Materassi, tavoli e imballaggi, la stazione di Camnago è un accampamento

La stazione di Camnago è diventata un accampamento: i cittadini segnalano che dietro la stazione, nell’area dell’ex Parco Militare lungo la via Don Gnocchi, gli ingressi e i soggiorni abusivi sembrano essere piuttosto frequenti
L’insolito  “salotto” nei pressi della stazione ferroviaria di Camnago
L’insolito “salotto” nei pressi della stazione ferroviaria di Camnago Ivan Bavuso

Ci scherzano sopra, ma in realtà non si sentono sicuri. Non vogliono esporsi in prima persona forse perché temono qualche ritorsione. Sono alcuni residenti di un’area non eccessivamente urbanizzata vicina alla stazione di Camnago. I cittadini segnalano che, proprio dietro la stazione, al confine con Barlassina nell’area dell’ex Parco Militare lungo la via Don Gnocchi, gli ingressi e i soggiorni abusivi sembrano essere piuttosto frequenti.

«Camnago: Vicinanze stazione, saltuariamente occupato, offresi ampio immobile affrescato, con zona notte arredata materasso, zona giorno con tavolo, sedie e avanzi di cibo e imballaggi alimentari. Per visite, ingresso libero senza appuntamento, rivolgersi in loco, passando per il sentiero esistente tra la vegetazione spontanea». Questa la segnalazione scritta in maniera ironica da M.C. che ha corredato il suo finto annuncio con una serie di scatti fotografici dove si può notare un fatiscente materasso gettato per terra, un improvvisato tavolo realizzato con un asse di legno appoggiato si dei mattoni e con sopra alcuni involti di carta e una recinzione divelta.

Qualche tempo fa anche la trasmissione satirica di Striscia la Notizia, diretta da Antonio Ricci, aveva girato un servizio su quell’area, oggi ancora degradata. Altri cittadini hanno segnalato anche la presenza di stranieri, forse senza tetto che si appoggiano a quel luogo per bivaccare non avendo altri luoghi dove rifugiarsi. Non è la prima volta che si parla di quell’area. Anzi per essere precisi è forse uno dei punti più nevralgici di Lentate sul Seveso, in quanto il degrado è noto anche all’amministrazione che ha posto la sua riqualificazione come uno degli obiettivi principali del mandato del sindaco Rivolta. Purtroppo la situazione attuale ha generato delle battute d’arresto, alla fine dell’anno scorso non aveva ottenuto esito positivo il bando pubblico di concessione dei diritti di superficie che prevedeva una progettazione volta alla bonifica e alla valorizzazione del sito.