Pandemia a parte, non era mai successo che il falò di Sant’Antonio saltasse a Lissone. La tradizione che è di forte richiamo non solo culturale e storico, ma anche sociale perché è una festa condivisa da associazioni e cittadini, quest’anno non si rinnoverà. A spiegarne le ragioni, il capogruppo degli Alpini di Lissone, sodalizio che da decenni portava avanti questa antica e sentita occasione di svago e solidarietà.
Lissone, stop al falò di Sant’Antonio: il capogruppo degli Alpini
«Il Falò di Sant’Antonio a Lissone è una tradizione che si tramanda da tantissimi anni, è la prima volta nella sua storia che salta – afferma Paolo Grottoli – si è interrotta solo nel periodo della pandemia e quest’anno molti cittadini si aspettavano venisse riproposta. Purtroppo, a malincuore, non riusciamo a fare il falò perché vanno sostenuti dei costi che solo in parte potranno essere coperti».
Lissone, stop al falò di Sant’Antonio: «Più costi abbiamo, meno beneficenza riusciamo a fare»
E spiega. «Da quando l’amministrazione comunale non se ne fa più carico, il costo più ingente è il piano della sicurezza, da fare a prescindere, vada come vada la manifestazione – precisa – questo vale per tutte le manifestazioni e per le associazioni che si impegnano per mantenere viva la città portando avanti le antiche tradizioni, ma non sempre si può far fronte a determinati costi e ci si trova a dover scegliere quali manifestazioni fare. Noi alpini, come altre associazioni, creiamo eventi principalmente con lo scopo di devolvere il ricavato in beneficenza e per aggregazione; nel 2022 abbiamo devoluto quasi 7mila euro tra Caritas, Piccolo Cottolengo di Tortona, pro Ucraina, e ad altre associazioni del territorio. Più costi abbiamo, meno beneficenza possiamo fare: organizzare le manifestazioni è sempre un rischio e i costi fissi sono diventati troppo alti e a volte superano l’introito. La domanda che sorge spontanea a noi tutti è: finiranno tutte le tradizioni? Alla lunga, probabilmente sì, se non c’è da parte di tutti il desiderio di mantenerle vive e trovare soluzioni che semplifichino e agevolino chi si impegna per questo».