L’anziano padre travolto e ucciso da un camion a Lissone, il figlio: «Se qualcuno ha visto, ci chiami»

«Se qualcuno avesse visto l’incidente e volesse confortarci con una breve descrizione della dinamica, siamo pronti ad ascoltare tutti». Così i familiari di Danilo Vermiglio, il pensionato di Lissone travolto e ucciso da un camion.
L’incrocio teatro dell’incidente mortale
L’incrocio teatro dell’incidente mortale

«Se qualcuno avesse visto l’incidente e volesse confortarci con una breve descrizione della dinamica, siamo pronti ad ascoltare tutti. Non vogliamo accanirci contro l’autista del tir che ha pianto davanti a noi. Noi siamo una famiglia normale, siamo religiosi, non vogliamo che questo povero diavolo passi più guai di quel che dovrà passare, ma oggi abbiamo perso nostro padre. Noi figli viviamo nella stessa casa che ha costruito nostro padre e siamo stati sempre con lui. Vogliamo capire qualcosa in più di quanto accaduto e rispetto a quanto si sa oggi, solo nel ricordo di nostro padre».

A parlare è uno dei figli di Danilo Vermiglio, Maurizio. Il padre, 81 anni, è morto sabato 4, per un incidente su viale della Repubblica a Lissone. Il pensionato stava attraversando a piedi la strada quando è stato urtato da un mezzo pesante. Il lissonese ha sbattuto la parte destra del corpo (e forse la nuca) contro il paraurti del mezzo prima di cadere a terra. Il conducente del mezzo, un 40enne di origine straniera ma residente in Italia, è sceso dal tir ed ha raggiunto l’uomo, già privo di sensi. Un passeggero del tir ha chiamato i soccorsi. Per Danilo Vermiglio, nonostante i tentativi di rianimazione prestati sul posto e, all’ospedale San Gerardo di Monza, non c’è stato nulla da fare. L’uomo è deceduto poco dopo.

E per la famiglia è un nuovo lutto. A febbraio, Danilo era rimasto vedovo. I tre figli nel giro di pochi mesi hanno così perso entrambi i genitori. Danilo Vermiglio sabato mattina si trovava in compagnia del figlio Maurizio. Erano andati insieme al cimitero proprio per portare un saluto alla donna con la quale il pensionato è stato legato per sessant’anni. «Ho lasciato mio padre all’esterno del cimitero, aveva preferito fare ritorno a casa a piedi, nonostante la pioggia- racconta il figlio- voleva camminare. Di recente aveva rotto una vertebra ed era rimasto per diverso tempo in casa. Voleva sfruttare questa occasione per muoversi, fare due passi». Seppur con passo lento, il pensionato si era diretto verso casa, ma il suo cammino si è tragicamente interrotto. La dinamica esatta di quanto avvenuto viene ricostruita dagli agenti di Polizia Locale, i familiari cercano comunque dei testimoni.

«Da come ci è stata illustrata la dinamica pensiamo ci possano essere elementi che ancora possono essere chiariti- spiega il figlio- per questo chiediamo a chi possa aver assistito alla scena di mettersi in contatto con noi. Abbiamo apprezzato il conforto dell’autista, ma l’epilogo dice che nostro padre è morto. E valuteremo come e se agire, unicamente per un discorso di principio».