L’albero della regina accende il Natale di Villa reale a Monza. In pochi forse sanno che fu proprio la Regina Margherita la prima a importare anche in Italia la tradizione dell’albero di Natale che fino a metà dell’Ottocento era un simbolo natalizio riservato ai paesi e alle corti del nord Europa.
A Vienna l’albero di Natale apparve nel 1816, per volere della principessa Henrietta von Nassau-Weilburg ed in Francia nel 1840, introdotto dalla duchessa di Orléans. Nel Regno Unito arrivò a metà Ottocento grazie al principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, consorte della regina Vittoria.
Pochi anni dopo la Regina Margherita addobbò il primo albero italiano nelle sale del Quirinale e contribuì così alla sua diffusione in Italia. Proprio consultando i documenti d’epoca e le fotografie dell’albero del Quirinale il Consorzio di gestione della Reggia ha deciso quest’anno di riprodurre fedelmente i decori di fine Ottocento. Da mercoledì, il salotto rosso, negli appartamenti di Margherita ospita un grande abete dai decori sobri ed eleganti.
La realizzazione delle decorazioni è stata affidata all’azienda De Carlini di Macherio, fondata nel 1947 da Enrico, che da tre generazoni è specializzata in decori natalizi in vetro soffiato. Tra i rami dell’albero della regina ci sono paggi ed eleganti damine, palline rosse in vetro soffiato, perle dorate, putti e soldatini in divisa blu e argento.
Quello che manca sono naturalmente le ghirlande di luci colorate che imperversano oggi: al loro posto tantissime candele bianche su eleganti portacandele dorate.
Per tutto il periodo delle feste la reggia resta aperta, anche nelle giornate festive dell’ Immacolata, il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio. Dal prossimo anno inoltre la Villa potrà contare su un piccolo esercito di cento volontari che hanno aderito al bando promosso dal Consorzio. In questi giorni si stanno effettuando i colloqui, quindi ci saranno due corsi di formazione sul parco e la Villa e da marzo potranno prendere servizio. All’iniziativa hanno aderito giovani e meno giovani che hanno espresso tra le preferenze i turni di guardiania all’interno delle sale degli appartamenti reali.