“Je suis Volta”: i genitori della scuola di Monza difendono le maestre

Manifestazione spontanea dei genitori della scuola Volta di Monza dopo l’accusa di violenze in classe da parte di alcune famiglie.La dirigente: «Le forze dell’ordine avvisano se viene denunciata un’insegnante. Non ho avuto nessuna comunicazione».
“Je suis Volta”: i genitori della scuola di Monza difendono le maestre

Dei disegni per esprimere solidarietà alle maestre contro la presunta denuncia nei confronti di un’insegnante manesca. Sulla scuola Volta si è scatenata una bufera dopo che alcuni genitori hanno denunciato violenze da parte di una insegnante sui bambini in classe. Sono 250 gli alunni e circa cinque le famiglie che hanno mosso le accuse, scatenando l’ira delle altre 245.

Un fulmine a ciel sereno per la dirigente, Anna Romei che non ha mai ricevuto nessuna comunicazione, come spiega «le forze dell’ordine, in questi casi, avvisano il dirigente scolastico se viene denunciata un’insegnante. Non ho avuto nessuna comunicazione. Al momento la situazione va chiarita, anche perché sono state poche famiglie a lanciare l’accusa, stiamo cercando di capire anche quali vie legali possiamo intraprendere e ne discuteremo domani nel consiglio d’istituto straordinario. Certo è corretto contestare se qualcosa non va bene ma c’è modo e modo. Proprio parlando con alcune mamme gli stessi bambini hanno detto di non aver mai visto episodi di violenza».

La maggior parte dei genitori ha sottoscritto una lettera aperta per le maestre in cui legge che«a fronte di una mamma che si sente libera di gettare fango sulla scuola elementare Volta, ci sono tanti genitori (con tanto di nomi e cognomi) che invece vogliono esprimere la loro sincera e completa solidarietà a tutto il corpo insegnanti della scuola dove ogni giorno, mandano i propri figli». Il presidente del consiglio d’istituto Pier Marco Ghezzi sottolinea come sia partita in maniera spontanea la raccolta firme a favore di tutte le maestre. «Vorremmo far sapere ai futuri alunni di prima e ai loro genitori di stare tranquilli, ora sono in allarme, queste sono tutte accuse da verificare».