Ha patteggiato una pena di tre anni di reclusione il 50enne residente a Carate Brianza accusato dell’omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso di Ambra De Dionigi, la 29enne di Pasturo investita la sera del 22 dicembre scorso lungo il controviale della statale 36 a Nibionno. La sentenza è stata pronunciata nei giorni scorsi dal Gup del tribunale di Lecco Salvatore Catalano.
L’operaio, assistito dall’avvocata Francesca Allegra, ha optato per il rito alternativo accettando la condanna per omicidio stradale colposo aggravato dall’omissione di soccorso. Il giudice si è riservato di decidere sulla revoca degli arresti domiciliari come richiesto dalla difesa. La sentenza riconosce ai familiari della donna il diritto a un risarcimento, il cui ammontare sarà stabilito in sede civile.
Investì e non soccorse una donna lungo la Statale 36: le indagini hanno ricostruito i fatti
Le indagini condotte dai carabinieri, sotto la supervisione della procura di Lecco, hanno ricostruito i fatti: l’uomo, incensurato e operaio, guidava un furgone aziendale quando ha investito Ambra De Dionigi, che si trovava lungo il controviale della statale 36. Si è, quindi, allontanato senza prestare soccorso e il corpo della giovane è stato trovato il giorno dopo da alcuni dipendenti di un’azienda della zona. Le indagini sono state avviate anche grazie alle riprese di una telecamera di videosorveglianza privata. I filmati hanno immortalato la donna poco prima dell’impatto e il furgone bianco che sopraggiungeva. Un fotogramma chiave ha permesso ai militari di identificare il veicolo, che era stato riportato in azienda il giorno successivo con segni di danno e senza che il conducente avesse riferito di alcun incidente. Gli investigatori sono riusciti a risalire al modello del veicolo. Un ciondolo appartenente alla vittima, ritrovato incastrato nel mezzo, ha ulteriormente rafforzato il legame tra il furgone e l’incidente.