Inchiesta Polstrada Seregno, in libertà gli imprenditori accusati di corruzione: le motivazioni del Tribunale del Riesame

Il Tribunale dei Riesame ha rimesso in libertà gli imprenditori accusati di corruzione nella Polstrada di Seregno, Emilio Giussani e Ivano Santambrogio. Un’inchiesta che ha coinvolto anche l’ex comandante del distaccamento, Gabriele Fersini.
L’indagine ha riguardato le’x distaccamento della Polizia stradale di Seregno
L’indagine ha riguardato le’x distaccamento della Polizia stradale di Seregno

Gabriele Fersini “ha certamente sfruttato in modo inopportuno la sua posizione di pubblico ufficiale in servizio presso la polizia stradale di Seregno, ma dalle indagini svolte non è emerso il rapporto tra corrotto e corruttore necessario per configurare il delitto in questione”. Lo dicono i giudici del tribunale del Riesame nel provvedimento che ha annullato l’ordinanza del tribunale di Monza che aveva mandato agli arresti domiciliari, tra gli altri, gli imprenditori seregnesi Emilio Giussani e Ivano Santambrogio, e l’ex comandante della stradale Gabriele Fersini, nell’inchiesta condotta dalla procura brianzola per presunti rapporti corruttivi. L’accusa è che Fersini avrebbe assicurato trattamenti di favore agli imprenditori (titolari di aziende che movimentano rifiuti e materiali inerti), evitando di multare i loro camion in cambio di (modeste) sponsorizzazioni all’attività di pilota di go kart del figlio.

Inchiesta Polstrada Seregno, in libertà  gli imprenditori accusati di corruzione: le motivazioni del Tribunale del Riesame
Emilio Giussani

Anche dall’analisi delle multe disposte nel periodo in contestazione, aggiungo i giudici milanesi, non sarebbero emersi indicatori utili per dimostrare il reato di corruzione. E questo nemmeno dalle intercettazioni telefoniche. Nelle conversazioni tra imprenditori la situazione appare in realtà come se i loro mezzi pesanti avessero una corsia preferenziale, per passare indenni ai controlli della stradale (“comunque poi se il comandante lì ha bisogno l’anno prossimo…”, addirittura i camionisti, sempre secondo quanto affermavano i due indagati, avrebbero confermato di avere una sorta di lasciapassare ai controlli della stradale: “Gli deve aver fatto una sorta di lavaggio del cervello a non toccarci”). Esternazioni che gli indagati avrebbero definito al giudice “soltanto delle smargiassate”.