C’è mancato poco e non è ancora finita, ma è molto probabile che gli eredi di Salvatore Izzo , i due figli e la moglie, non riusciranno a godere dei beni immobili, delle società e soprattutto dei soldi, oltre sette milioni di euro, del padre, deceduto. L’hanno chiamata Showdown, Resa dei conti, l’operazione che i finanzieri di Monza e la Direzione distrettuale antimafia hanno condotto nei confronti di Izzo, un pluripregiudicato idi origini campane trapiantato in Brianza coinvolto negli anni scorsi in indagini per contrabbando, riciclaggio, ricettazione e con una condanna a sei anni per usura oltre a una misura di sorveglianza speciale. Conti correnti, polizze, quote societarie e immobili per 16 milioni appartenenti a Izzo erano stati preventivamente sequestrati, poi l’imputato era deceduto e, con l’estinzione del procedimento, il rischio era che tutti i beni – se non se ne fosse dimostrata la provenienza illecita – dovessero essere restituiti agli eredi. Ma i finanzieri e l’Ufficio misure di prevenzione della Dda di Milano hanno lavorato affinchè ci ò non accadesse: grazie a serrate indagini patrimoniali e finanziarie hanno infatti dimostrato la provenienza illecita del patrimonio di Izzo. Tra gli immobili sequestrati anche un edificio a cinque piani a Muggiò, due appartamenti a Carate, oltre a 500mila euro prestati a commercianti di sue società immobiliari di Monza e Milano. Ora i familiari potranno – se ci riusciranno – a smentire le ipotesi accusatorie nel corso di una udienza fissata ad ottobre,
Immobili in Brianza e 7 milioni Maxisequestro agli eredi di Izzo
C’è mancato poco e non è ancora finita, ma è molto probabile che gli eredi del pluripregiudicato Salvatore Izzo , i due figli e la moglie, non riusciranno a godere dei beni immobili, delle società e soprattutto dei soldi, oltre sette milioni di euro, del padre, deceduto. Ciò grazie alla operazione Showdown, Resa dei conti.
