Il prefetto riceve il sindaco di Seregno dopo l’aggressione di un giovane in stazione

L'incontro si è svolto venerdì 27 gennaio ed ha registrato l'impegno della prefettura ad un giro di vite nei controlli dei presidi ferroviari sul territorio brianzolo
Stazione Seregno aggressione
Stazione Seregno aggressione Il momento dell’aggressione

Dopo l’episodio di cronaca verificatosi nella stazione ferroviaria di Seregno, il prefetto di Monza e Brianza Patrizia Palmisani ha incontrato venerdì 27 gennaio il sindaco Alberto Rossi e le forze di polizia, con l’obiettivo di un approfondimento di quanto accaduto. L’appuntamento, nel rispetto delle attività di polizia giudiziaria ancora in fase di espletamento, ha consentito di esaminare le informazioni disponibili, riferite al contesto in cui è maturato il conflitto tra i giovani coinvolti ed alle dinamiche dei fatti violenti, che in diverse occasioni si concretizzano nelle stazioni ferroviarie. Palmisani ha dato in questa sede indicazione di attuare un’immediata intensificazione dei servizi di controllo e vigilanza dei principali scali ferroviari della Provincia, in una prospettiva di prevenzione delle condotte predatorie e violente, e si è impegnata a garantire un nuovo impulso alle attività del tavolo per il contrasto del disagio giovanile, avviato dalla prefettura nello scorso mese di ottobre.

Stazione: il commento del prefetto Palmisani

Il prefetto ha così commentato l’incontro: «L’episodio di Seregno evidenzia la necessità di rivolgere la massima attenzione al controllo delle stazioni: la sicurezza degli utenti del servizio ferroviario deve essere tutelata anche dal pericolo di aggressioni che, vista la presenza dei convogli in movimento, potrebbero mettere in pericolo la stessa incolumità fisica delle vittime. Accanto a ciò, tuttavia, la giovane età dei ragazzi coinvolti chiama tutte le istituzioni a non sottovalutare la dimensione sociale del fenomeno del disagio giovanile, che è necessario approcciare in una logica non soltanto securitaria, agendo anche sul piano dell’educazione e dell’affiancamento nel percorso di crescita».

Stazione: il parere del sindaco Rossi

Dal canto suo, il sindaco Alberto Rossi, dopo aver espresso la speranza di poter vedere a breve la vittima dell’aggressione, ha ringraziato il prefetto «per l’immediatezza con cui si è messo in campo questo confronto. Abbiamo discusso del potenziamento dei servizi mirati congiunti nella nostra stazione, che partirà già nei prossimi giorni. Ci siamo intesi sul rilanciare insieme al ministero una richiesta che faccio da più di 4 anni: l’apertura di un presidio della polizia ferroviaria in stazione. Ringrazio anche il comandante della polizia locale Giovanni Dongiovanni, intervenuto con me e l’assessore alla sicurezza William Viganò, con cui a prescindere dall’ottenimento di questo presidio, stiamo valutando ed organizzando una modalità di presenza della nostra polizia locale più radicata in stazione». Rossi ha quindi aggiunto: «L’episodio ci ha lasciati senza parole, ma ancora di più vedere il video delle telecamere che è girato ovunque. Penso tra l’altro che sia vergognoso che sia girato. Non è accettabile e sono stato lieto di apprendere che è stata depositata una notizia di reato in procura in merito».

Stazione: focus sul tema del disagio giovanile

Il sindaco ha quindi chiosato, offrendo una sua chiave di lettura dell’accaduto: «Se pensiamo che il tema di cui parliamo sia la sicurezza, siamo fuori strada. Questo episodio ripresenta il tema del disagio giovanile ed ancora di più dell’emergenza educativa, in tutta la sua gravità. Un problema gigantesco, che va ben oltre la sicurezza, e che coinvolge tutta la società: famiglie e genitori assolutamente in primis, ma anche istituzioni, scuole, agenzie educative, parrocchie, società sportive e terzo settore. E solo con una rete forte di sostegno tra tutti questi attori, a tutti i livelli, qualcosa potrà smuoversi».