Il legame tra Brugherio e don Calchi Novati, scomparso a 92 anni: la testimonianza nel testamento

Il grande legame tra Brugherio, Comunione e Liberazione e don Gianni Calchi Novati, scomparso a inizio luglio a 92 anni.
Don Gianni Calchi Novati
Don Gianni Calchi Novati

«Brugherio è la famiglia mia perché lì sono arrivato come parroco e ho sperimentato e goduto la pienezza della paternità. Ho amato davvero la comunità di San Paolo, come sono stato capace, in modo vero: proprio per questo desidero essere sepolto al cimitero nuovo, in una tomba singola, per terra, non in un loculo».
Le parole fissate da don Gianni Calchi Novati nel testamento redatto nel 2011 sono risuonate nella chiesa di San Paolo, in chiusura del funerale del sacerdote scomparso a 92 anni a inizio luglio, che in quella comunità ha trascorso 27 anni del suo ministero, dal 1982 al 2009.

Il legame tra Brugherio e don Calchi Novati: la comunità di Comunione e Liberazione

Il suo legame con i fedeli brugheresi e, con la comunità di Comunione e Liberazione in particolare, non si sono mai interrotti: i suoi parrocchiani hanno continuato a fargli visita, a partecipare alle messe che celebrava e agli incontri che organizzava a Zibido San Giacomo, dove è rimasto fino al 2022, e poi a Concorezzo dove, a turno, lo hanno assistito negli ultimi mesi, mentre le forze lo abbandonavano a causa dell’età avanzata.

Il grande affetto, segno dell’amore di Cristo che ha testimoniato in tutta la sua vita, era palpabile durante le esequie presiedute dal vicario episcopale per la zona di Monza monsignor Michele Elli e concelebrate da numerosi preti. Al rito hanno partecipato ben oltre mille persone che hanno riempito la chiesa e i due saloni al piano inferiore.

«Il tratto di don Gianni era appassionato, perentorio, incoraggiante – ha affermato l’arcivescovo di Milano Mario Delpini nella lettera inviata al vicario – è stato un punto di riferimento» per chi ha voluto «riconoscere il fascino del cristianesimo e vivere con creatività, decisione e generosità l’appartenenza a Cl come scuola di vita cristiana».
Don Gianni «ha testimoniato l’esperienza che faceva della fede – ha spiegato durante l’omelia don Julian Carron che ha guidato la fraternità di Comunione e Liberazione dal 2005 al 2021 – ed è questo quello che ci lascia perché non basta imparare qualche formula perché la fede» sia incarnata nella vita quotidiana. La sua esperienza dovrebbe, quindi, diventare, quella di ciascuno: «Ringraziamo Cristo – ha esortato – che ci ha dato don Gianni che ci ha mostrato la strada per raggiungerlo».

Il legame tra Brugherio e don Calchi Novati: il testamento

E l’ultima testimonianza don Calchi Novati l’ha fornita proprio con il suo testamento: «Il Signore – ha scritto – ha amato me più di sé e si è fatto crocifiggere per me». La sua, ha raccontato, è stata una «storia di grazia fin dal seno» della mamma, continuata con la vocazione sacerdotale e il ministero.
«Il Signore è grande – ha aggiunto nel documento – ve l’assicuro è grande, forte, buono, tenero, paziente, magnanimo. Rileggendo la mia vita non posso non paragonarla a un ricamo meraviglioso fatto dei colori più diversi, di incontri, di testimoni, di amici, anche di fatiche e prove ma tutto sempre in funzione dell’unico suo magnifico disegno».
«Da tutti ho imparato qualcosa e tutti vi ho sentito unici» ha concluso don Calchi Novati ringraziando i parrocchiani e gli amici che lo hanno accompagnato per tanti anni e da cui si è congedato con un «vi aspetto» in Paradiso dove, era certo, incontrerà i genitori, don Luigi Giussani, don Pietro e «tante persone carissime».

A don Gianni, originario di Vimercate, il Comune nell’ottobre 2023 aveva conferito la cittadinanza onoraria perché dal 1982 «insieme all’allora coadiutore don Pietro Spreafico e al successore di questi don Gabriele Mangiarotti, contribuì oltre alla crescita spirituale di molti concittadini anche alla fondazione di diverse opere caritative e culturali in città»