Il Cittadino da Papa Francesco a Roma: «Ci vediamo a Monza»

«Ci vediamo a Monza». È questo ed è semplice: è l’invito di Papa Francesco raccolto dalla delegazione del Cittadino al termine dell’udienza generale di mercoledì 15 marzo in piazza San Pietro a Roma. È stata l’occasione per consegnare lo Speciale (che sarà nelle edicole il 18 e il 23 marzo) e “Il quadro di tutti” dell’artista caratese Chiara Cesana.
Il Cittadino da Papa Francesco: il direttore Davide Perego consegna il numero speciale
Il Cittadino da Papa Francesco: il direttore Davide Perego consegna il numero speciale Redazione online

«Ci vediamo a Monza». È questo ed è semplice: è l’invito di Papa Francesco raccolto dalla delegazione del Cittadino al termine dell’udienza generale di mercoledì 15 marzo in piazza San Pietro a Roma. Papa Francesco si è intrattenuto per diversi minuti col direttore Davide Perego e ha ricevuto il numero speciale a lui dedicato in occasione della visita pastorale del 25 marzo. L’ha sfogliato, ha visto i disegni realizzati per lui da centinaia di bambini, i messaggi: è rimasto colpito.


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È stata anche l’occasione per consegnare direttamente nelle sue mani le lettere scritte da alcune persone ammalate e il quadro dell’artista caratese Chiara Cesana: “Il quadro di tutti” si intitola l’opera realizzata con centinaia di contributi dedicati raccolti attraverso il passaparola.

Il Cittadino ha partecipato all’udienza con il direttore e l’arciprete di Monza Silvano Provasi, con le giornaliste Carla Colmegna e Arianna Monticelli – tra le protagoniste principali della realizzazione dello Speciale che sarà nelle edicole brianzole sabato 18 marzo e in quelle di Monza giovedì 23 marzo – con l’amministratore delegato Samuele Sanvito, il direttore commerciale Fabio Latella, il responsabile marketing Davide Scali e Chiara Cesana.

Nell’udienza generale del mercoledì Papa Francesco ha parlato della speranza, ma anche di lavoro. Proprio nelle ore in cui i lavoratori della K-Flex di Roncello, in presidio dal 51 giorni per l’annuncio di 187 licenziamenti, si sedevano al tavolo del Ministero dello sviluppo economico senza però la presenza dell’azienda. Parole importanti, anche se il riferimento specifico del pontefice era per un altro caso.

“Il lavoro ci dà dignità – ha detto – e i responsabili dei popoli, i governanti hanno l’obbligo di fare di tutto perché ogni uomo e ogni donna possano lavorare e così avere la fronte alta, guardare in faccia gli altri, con dignità. Chi, per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari, chiude fabbriche, chiude imprese lavorative e toglie il lavoro agli uomini, compie un peccato gravissimo”.