«Berlusconi ha pagato Cosa Nostra, è il principe dell’illegalità. In un Paese normale sarebbe in galera». Così Alessandro Di Battista arrivando in camper ad Arcore la sera di venerdì 9 febbraio in occasione del tour elettorale per il Movimento 5 Stelle per lanciare la candidatura alla Regione Lombardia di Dario Violi.
In piazza largo Vela, a duecento metri dalla residenza di Silvio Berlusconi, Di Battista ha letto stralci della sentenza di condanna dell’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri: «Una purificazione collettiva per un Paese che non ha memoria». La risposta del Cav non ha tardato ad arrivare: “Ci sono già state, in queste vicende, sentenze e archiviazioni dopo anni di indagini. Sono cose senza fondamento. Ho già dato ai miei legali di procedere nelle sedi opportune”, ha detto Silvio Berlusconi intervistato su La7 da Enrico Mentana turante il tg serale. «Berlusconi, che brutta fine la sua, una vita passata a scappare dai tribunali e ora vuole portare in tribunale un cittadino incensurato come me che ha solo detto la verità? Quereli pure, lei ha pagato Cosa Nostra, si vergogni, punto!», replica Di Battista su Twitter.
Il post voto? “Un mega-inciucio. Renzi e Berlusconi sono alleati. Berlusconi l’ha detto anche oggi, ha parlato di un Gentiloni bis”, rincara la dose sul palco di Arcore Di Battista. Per il 5 Stelle il prossimo Governo nascerà sostenuto da “Pd, FI, la Lega maroniana e un pezzo di sinistra”. Ipotesi che il Cav rispedisce al mittente: “No, assolutamente no”, dice in televisione. “Si può scegliere di votare il M5S o meno, ma non si può votare chi ha pagato Cosa Nostra. E se i cittadini italiani fossero adeguatamente informati nessuno voterebbe un soggetto esperto di illegalità, che in un Paese normale non starebbe in una villa con giardino lussoso ma a San Vittore, Rebibbia o Regina Coeli”.
E ancora: “Non avrei mai pensato di venire ad Arcore da non candidato per riportare quello che il sistema mediatico ha smesso di fare. Sento che questo sia un dovere, perché un popolo che non ricorda è un popolo di schiavi”, continua Di Battista mentre gli attivisti del Movimento distribuiscono ai presenti copie della sentenza Dell’Utri. “Vergogna! Vergogna! Fuori la mafia dallo Stato”, urlano i presenti.