Il Carnevale a Triante è “Mas que nada”

Tutti in maschera per le strade di Triante a lanciare coriandoli e stelle filanti coinvolgendo le associazioni e le scuole del quartiere.

Venerdì 17 febbraio è andato in scena a Monza “Triante mas que nada”, la festa di carnevale di quartiere organizzata dalla consulta di Triante, in collaborazione con le scuole primarie del comprensivo Don Milani, e non solo. Una parata festosa e coloratissima ha invaso via Vittorio Veneto, via Pisani e via Monte Bisbino, chiuse al traffico per una parte del pomeriggio, per consentire il passaggio del corteo dei bambini in maschera. La kermesse è iniziata alle 16.30, all’uscita dei ragazzini dalle scuole elementari Tacoli e Don Milani. Il corteo, accompagnato anche dalla musica della Marching band della scuola media Bonatti, ha poi raggiunto piazza Giovanni XXIII. Un’ora e mezza di lanci incontenibili di coriandoli e stelle filanti per i bambini, insieme a tanti adulti, padroni (per una volta) della strada.

Il Carnevale a Triante e l’impegno della consulta

Una festa che ha impegnato per settimane la consulta di di Triante (unica a Monza ad avere organizzato una festa di carnevale in autonomia), che ha coinvolto nella preparazione anche l’Astro roller skating, il gruppo di cammino e il coro MiMiSol che alla fine del corteo, intorno alle 18, si è esibito sul palco del teatro di Triante, proponendo lo spettacolo “Viaggio nel tempo”. La festa ha coinvolto anche i piccoli del nido Triante e Bidibibodibidù con la scuola dell’infanzia San Giuseppe e Mirò, che giovedì 16 febbraio hanno sfilato in maschera verso il parchetto di via Monte Cervino. Sempre per i piccoli anche l’evento promosso dalla cooperativa Meta sabato 18 febbraio, anche questo nel calendario di appuntamenti del carnevale triantino, che si è svolto al nido Triante con una lettura animata per i piccolissimi da 1 a 3 anni e una lettura teatrale dedicata ai “grandi” da 3 a 5 anni.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.