Quanto basta per farne un nuovo museo, in pratica: sono 82 i reperti archeologici che i carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale hanno recuperato e restituito allo Stato italiana. Si tratta di una serie di manufatti riconducibili alla popolazione apule insediata nell’area che approssimativamente corrisponde oggi alla Puglia, popolazione poi sottomessa dai Romani intorno al primo secolo avanti Cristo e nota per la lavorazione della ceramica.
Gli oggetti risalgono infatti a un periodo compreso tra il VI e III secolo avanti Cristo e sono stati recuperati da raccolte frutto di ricerche non autorizzate. I reperti sono stati presentati venerdì 20 settembre a palazzo Litta a Milano alla presenza di Rosanina Invernizzi, direttrice del Museo archeologico nazionale di Vigevano e del maggiore Francesco Provenza, comandante del Nucleo Carabinieri di Monza: vengono consegnati a Emanuela Daffra, direttrice del polo museale regionale della Lombardia.