«Chiediamo l’apposizione di una segnaletica chiara che inibisca l’accesso indiscriminato e che riabiliti il monumento quale luogo sacro e inviolabile». Gli alpini del gruppo Monza Centro «si trovano a dover denunciare ancora una volta la costante “profanazione” del monumento ai Caduti di piazza Trento e Trieste da parte di ragazzi “inconsapevoli” – almeno così speriamo – soprattutto nei fine settimana o in occasione di eventi». Lo fanno rivolgendosi al sindaco Dario Allevi con una lettera inviata nelle scorse settimane, perché «la salvaguardia del monumento è una questione che a noi sta molto a cuore».
Le penne nere monzesi suggeriscono anche di organizzare, con la collaborazione delle scuole, iniziative di sensibilizzazione «per educare le giovani generazioni al rispetto di certi luoghi e dei valori che rappresentano». Sullo scarso rispetto tributato al monumento in bronzo realizzato da Enrico Pancera e inaugurato nel 1932 tanto i monzesi quanto l’amministrazione comunale sono intervenuti più volte. Tanto che, a fronte delle denunce, sempre più numerose, di chi lo ha scalato e disceso a bordo di bici e di skateboard o lo ha usato per bere e bivaccare, sul finire del 2019 la giunta Allevi aveva approvato una delibera in cui presentava un intervento che aveva come obiettivo quello di realizzare un sistema di siepi lungo tutto il suo perimetro. Il documento faceva riferimento anche a una nuova illuminazione e a un nuovo parapetto, oltre a interventi di pulizia.
Poi, però, dell’intervento non si è saputo più nulla: riferiscono oggi da palazzo che l’ipotesi della barriera verde non aveva convinto la soprintendenza, motivo per cui gli uffici dei due enti hanno iniziato a confrontarsi per individuare un percorso alternativo. Nelle prossime settimane, anticipano gli uffici, il Comune presenterà alla Soprintendenza «un progetto che possa rappresentare una soluzione condivisa».