Falsi green pass per non vaccinati, acquirenti anche a Monza e Brianza

Le false certificazioni, tutte disabilitate, acquistate on-line, sarebbero state create violando i sistemi sanitari regionali con sofisticate tecniche di phishing. Interessate 14 province in tutta Italia, eseguite 40 perquisizioni e 67 sequestri.
Polizia postale
Polizia postale Chiara Pederzoli

Ci sarebbero anche cittadini residenti in provincia di Monza e Brianza tra i 120 presunti acquirenti di falsi green pass prodotti violando i sistemi sanitari regionali sfruttando – attraverso sofisticate tecniche di phishing – i collegamenti che i server delle Regioni hanno con le farmacie che effettuano tamponi e certificano la negatività da Covid 19.Con tecniche di camuffamento dei siti istituzionali (siti clone) gli hacker hanno indotto in errore gli operatori sanitari installando software in grado di carpire i dati di accesso e quindi di poter utilizzare tutte le autorizzazioni necessarie alla creazione di falsi green pass.

I dati necessari per scaricare i Green Pass sono stati sottratti con il cosiddetto “phishing”, tramite email che simulavano quelle istituzionali del sistema sanitario. I farmacisti sono stati così indotti a collegarsi a un sito web falso, ma perfettamente identico a quello del sistema sanitario. In altri casi, i falsi certificati verdi sono stati prodotti ricorrendo a servizi di chiamata internazionali, capaci di camuffare il vero numero di telefono facendo comparire sul display quello del sistema sanitario regionale. In questi casi il finto agente di supporto tecnico della Regione induceva il farmacista a installare nel proprio sistema un software di assistenza a distanza, che consentiva di assumere il controllo da remoto del computer e rubare in questo modo le credenziali di accesso ai sistemi informativi regionali.Le intrusioni sono avvenute nei sistemi sanitari di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto.

I certificati contraffatti sarebbero stati commercializzati in tutta Italia online e acquistati da persone non vaccinate. L’indagine è stata condotta dagli investigatori della Polizia Postale di Napoli e su delega della Procura di Napoli sono state eseguite 40 perquisizioni e 67 sequestri preventivi. Nel corso delle indagini sono state individuate 15 persone come appartenenti all’associazione e 67 fruitori delle false certificazioni. Gli utilizzatori dei falsi green pass sono stati sinora localizzati nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento, ma sono in corso accertamenti finalizzati a definire il numero reale, che si stima essere assai più ampio.

In collaborazione con il Ministero della Salute i falsi green pass individuati sono stati disabilitati e resi inutilizzabili.