Expo a Lissone, botteghe artigiane trasformate in bed and breakfast

Delibera a Lissone in vista di Expo: trasformate le vecchie botteghe artigiane dismesse in bed and breakfast, per essere riutilizzate per gli ospiti della esposizione universale dell’anno prossimo. Senza pagare i costi di costruzione al Comune.
Lissone, il  sindaco Concetta Monguzzi nel suo ufficio in municipio
Lissone, il sindaco Concetta Monguzzi nel suo ufficio in municipio

Il progetto a più mani che intende dare visibilità alle opportunità made in Lissone sfocia nel connubio artigianato – turismo: le vecchie botteghe artigianali dismesse e non più utilizzate trasformate in bed and breakfast per accogliere i visitatori e i turisti arriveranno in città in occasione di Expo 2015 e degli eventi collegati. Senza dover pagare al Comune i costi di costruzione abitualmente previsti per quando si realizzano le riqualificazioni edilizie.

È la possibilità messa in campo dall’amministrazione comunale di Concetta Monguzzi, d’intesa con Apa Confartigianato Lissone, con l’obiettivo – si apprende nella recente delibera di giunta- di favorire e incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente sul territorio e allo stesso tempo stimolare il potenziamento a livello locale delle strutture ricettive per turisti. La giunta ha fissato le linee di indirizzo e le condizioni per poter operare questa “riconversione agevolata” degli spazi degli ex laboratori produttivi.

L’idea è consentire ai proprietari di “unità immobiliari originariamente adibite a laboratori artigianali, riconducibili alla tipologia edilizia della casa-bottega, tipica dello sviluppo insediativo di Lissone”, di ristrutturare questi spazi annessi alle case, oggi parzialmente inutilizzati o dismessi, tramutandoli in luoghi d’ospitalità dove offrire pernottamento e prima colazione. Trattandosi di strutture temporanee legate esplicitamente a Expo, i bed&breakfast così creati dovranno essere in funzione per un anno soltanto e cessare l’attività entro il 31 dicembre 2015: in questo modo, pur di fronte a un cambio di destinazione d’uso degli spazi, non si dovrà pagare al municipio il contributo che occorre di solito versare per questi mutamenti.