Elezioni a Monza e Brianza: cosa cambia in Provincia dopo il voto

Le elezioni del 12 e 26 giugno hanno cambiato gli equilibri della politica nel territorio e lo faranno, forse, in prospettiva "ponderale".
Il consiglio provinciale che ha votato la variante al Ptcp 2022
Il consiglio provinciale che ha votato la variante al Ptcp 2022

Arrivi e partenze in consiglio provinciale: dopo le elezioni di domenica 12 e 26 giugno c’è chi si prepara a salutare l’assemblea della Provincia di Monza e Brianza. Sono due, entrambi monzesi, gli esponenti del centrodestra che non torneranno in via Grigna in quanto in seguito alla vittoria di Paolo Pilotto non sono stati confermati dagli elettori in consiglio comunale: si tratta di Nicolas Monguzzi, in lizza con la civica Noi con Allevi, e di Vito Santese di Forza Italia, che in via Grigna siedono entrambi nel gruppo Insieme per la Brianza.

Elezioni a Monza e Brianza: chi entra in Provincia

Il primo, dopo il rinnovo dell’aula provinciale lo scorso dicembre, si occupa delle questioni legate al bilancio dell’ente, alle crisi aziendali, alla transizione digitale e alla gestione dei fondi girati dalla Regione per la partecipazione alla ex società Asam della Provincia di Milano mentre Santese ha le deleghe al patrimonio e alle infrastrutture. Al loro posto dovrebbero subentrare il consigliere comunale di Besana Piero Alfieri e il suo collega di Albiate Gabriel Usai.

Le elezioni non hanno provocato alcuno scossone nelle fila leghiste: mantiene, infatti, il seggio la cesanese Marina Romanò, che da qualche mese ha sostituito alla Camera il suo collega Massimiliano Capitanio eletto commissario dell’Agicom. Non cambia nulla nemmeno all’interno dell’aggregazione di centrosinistra Brianza Rete Comune in quanto i monzesi hanno confermato il democratico Egidio Riva mentre a Lissone l’ex sindaco Concettina Monguzzi è passata tra i banchi della minoranza, nel gruppo civico del Listone.

Monza e Brianza, le elezioni, l’incognita ponderale

I diversi schieramenti stanno completando calcoli e ragionamenti per cercare di comprendere se le elezioni hanno spostato la maggioranza ponderale a livello brianzolo: l’assetto del consiglio dovrebbe rimanere inalterato perlomeno fino a dicembre 2023, quando dovrebbe essere rinnovato al termine del mandato biennale. A luglio del prossimo anno scadrà, invece, il quadriennio del presidente leghista Luca Santambrogio, rieletto il 12 giugno sindaco di Meda con il 68,50% dei consensi.

Nel 2019 ha prevalso sulla Monguzzi anche per il voto di parecchi amministratori comunali di centro: da allora la mappa politica della Brianza è cambiata in seguito alla tornata dell’ottobre 2021 e di quella appena archiviata. In autunno il centrodestra ha strappato parecchi comuni al centrosinistra e le provinciali dello scorso inverno si sono concluse con un sostanziale pareggio in quanto la ripartizione dei seggi ha premiato il centrosinistra, che ha corso con una sola lista, e non il centrodestra che si è presentato diviso tra Carroccio e Insieme per la Brianza che ha raggruppato forzisti, centristi, civici e Fratelli d’Italia.

Provincia di Monza e Brianza: aspettando le elezioni del presidente

Il cambio di colore di Monza e di Lissone, oltre che di Carnate, potrebbe modificare i valori in quanto il capoluogo ha un peso ponderale, calcolato in base alla popolazione, notevolmente superiore a quello delle altre città. La cartina attuale potrebbe, però, mutare ulteriormente in occasione delle amministrative della prossima primavera che precederanno di qualche settimana l’elezione del presidente.
Fino ad allora il centrosinistra, se bilancino alla mano potrà contare sulla maggioranza degli amministratori locali brianzoli, potrà provare a far sentire la propria voce nell’Assemblea dei sindaci da cui, prima di approdare in aula, passano i provvedimenti più importanti, dal bilancio alle questioni urbanistiche e che si confronta su temi spinosi quali l’impatto dell’autostrada Pedemontana sul territorio e le decisioni da adottare per cercare di fluidificare la viabilità e potenziare il trasporto pubblico oltre che sulle linee di indirizzo nell’ambito del welfare.