In auto, in moto, con i mezzi pubblici, in bicicletta e, i più fortunati, a piedi: secondo i dati forniti dall’Istat, gli ultimi disponibili, sono 327.585 i brianzoli che ogni giorno escono di casa per andare al lavoro.
Molti di loro si muovono entro un raggio di pochi chilometri: anche quando superano i confini della propria città il più delle volte non percorrono lunghe distanze. I tempi del tragitto però, in molti casi, si allungano a dismisura a causa del congestionamento delle strade nelle ore di punta e della inadeguatezza dei mezzi pubblici, dei treni super affollati su cui diventa impossibile salire e dei pullman strapieni o che saltano le corse.
La fotografia della mobilità: i numeri
La cattiva qualità del servizio è la causa principale delle basse percentuali di pendolari che salgono sugli autobus: le azioni per ridurre il numero di coloro che utilizzano l’auto privata non può, quindi, che passare dal rilancio del trasporto pubblico, dal potenziamento delle linee e dall’aumento e dall’ammodernamento dei mezzi in circolazione. Proprio per questo molti passeggeri guardano con attenzione e speranza le gare per la gestione delle tratte che dovrebbero essere pubblicate nel giro di qualche mese.
Monza, secondo le statistiche, ogni giorno attira 31.336 pendolari, residenti perlopiù nei comuni vicini: la classifica delle località di provenienza è guidata da Lissone da cui arrivano 2.600 persone. Seguono 2.575 milanesi, 1.065 muggioresi, 1.023 brugheresi, 981 desiani e altrettanti abitanti di Villasanta, 950 cittadini di Cinisello Balsamo, 807 di Sesto San Giovanni e 785 di Seregno.

Scorrendo l’elenco si possono scovare anche 20 abitanti di Pavia e di Colico, 17 di Novara e di Brescia, 10 di Torino, 7 di Piacenza, 6 di Genova, 4 di Sondrio e lavoratori singoli che fanno la spola da Trento, Forlì, Ferrara, Faenza, Ivrea e Alessandria.
I monzesi che rimangono all’interno della città sono 15.693 mentre altri 10.276 vanno e vengono ogni giorno da Milano, 1.300 si recano a Sesto, 966 a Cinisello, 779 a Lissone, 767 ad Agrate, 758 a Vimercate, 701 a Brugherio, 601 a Concorezzo, 556 a Cologno, 389 a Villasanta, 273 a Cernusco sul Naviglio, 259 a Seregno mentre 11 si mettono in viaggio per Bologna.
La fotografia della mobilità: verso Milano
Milano, e non potrebbe essere altrimenti, richiama un gran numero di brianzoli: ai monzesi si sommano 3.460 brugheresi, 3.284 lissonesi, 3.159 cesanesi, 2.832 desiani, 2.803 seregnesi, 2.760 limbiatesi, 1.854 cittadini di Nova, 1.758 di Seveso, 1.701 di Muggiò, 1.670 di Bovisio Masciago, 1.439 di Meda, 1.350 di Varedo.
La fotografia della mobilità: i flussi dei pendolari
Rilevazioni alla mano è arduo provare a individuare, seppure in modo molto grossolano, la mappa dei flussi dei pendolari: il grosso dei lavoratori del territorio rimane nel proprio comune, si dirige verso Monza o verso Milano. Tra le altre mete spiccano Sesto San Giovanni, Cinisello, Paderno Dugnano e, in misura minore, Desio, Lissone, Meda e Seregno: anche se non sono ai primi posti della classifica compaiono tra le destinazioni Rho, dove si dirigono ogni giorno 166 limbiatesi oltre a un buon numero di monzesi, e Cantù che dà lavoro a 169 lentatesi e 165 giussanesi. Nella fascia est attraggono molti lavoratori i poli di Agrate e di Vimercate: sull’intero territorio, inoltre, ogni comune richiama i residenti delle località confinanti.
Tra i 71.929 brianzoli che non sono costretti a spostarsi in altre città, oltre ai monzesi, ci sono 4.609 lissonesi, 4.572 seregnesi, 3.606 desiani, 3.105 cesanesi, 2.707 brugheresi, 2.454 abitanti di Vimercate, 2.444 di Giussano, 2.372 di Limbiate, 2.325 di Meda fino ai 76 di Aicurzio e ai 44 di Camparada.