Diciassettenne di Brugherio inventa l’acqua…non salata

Diciassettenne premiato da Fast, la federazione delle associazioni scientifiche: si chiama Fabio Manzoni, ha 17 anni e ha progettato una tecnica per dissalare l’acqua in modo naturale. Lo studente brugherese ha ricevuto un attestato di merito del presidente Fast.
Fabio Manzoni,  il diciassettenne brugherese premiato.
Fabio Manzoni, il diciassettenne brugherese premiato.

Si chiama Fabio Manzoni, ha 17 anni e ha progettato una tecnica per dissalare l’acqua in modo naturale. Il giovanissimo studente brugherese, al quarto anno dell’istituto tecnico Molinari di Milano, ha ricevuto l’attestato di merito del presidente Fast, la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche. Si tratta di un importantissimo riconoscimento per gli studenti nel campo delle scienze, in particolare della chimica, ed è stato consegnato di recente, nel contesto di un concorso che ha coinvolto centinaia di ragazzi.

Si è tenuto a Milano con il titolo “I giovani e la scienza”, promosso dalla federazione, e ha visto la partecipazione di 42 gruppi italiani e di sei gruppi stranieri, selezionati per progetti meritevoli tra i molto più numerosi partecipanti da tutto il mondo. Manzoni si è presentato insieme a due compagne di studi del quinto anno, Bozhena Sotnyk e Rhonnalena Carpio. «Purtroppo non siamo stati premiati con il viaggio all’estero -ha commentato- ma il nostro è stato un risultato importante. Ci hanno premiati per aver introdotto in un processo già esistente una fondamentale novità, l’uso di una pila a combustibile microbica».

E qui si apre una prateria di spiegazioni tecniche da veri esperti che in qualche modo fanno sorridere, pronunciate da un ragazzo che non si è ancora nemmeno diplomato. «Il nostro progetto -spiega riuscendo chissà come a rendere i concetti digeribili anche per i profani- sfrutta il principio dell’elettrodialisi già usato a alcune industrie. La grossa differenza è che il nostro metodo non usa energia elettrica immessa dall’esterno ma quella creata dal metabolismo dei batteri”». Parte tutto da una cella, «le faccio vedere la fotografia», dice con orgoglio il giovane, con la voglia di fare capire a tutti come funziona il meccanismo. È la digestione dei batteri a creare correnti di elettroni che fanno migrare particelle di sale grazie a una differenza di potenziale. I tre ragazzi in camice bianco, insieme al docente Mariano Calatozzolo, hanno lavorato per mesi trovando alla fine il giusto riconoscimento.

E trovando forse anche l’inizio di una strada da percorrere. «La chimica per me è stata amore a prima vista -spiega il brugherese- fin da quando ricevetti in regalo il Piccolo chimico. Ero un bambino, da allora non me ne sono più separato”. Nel suo futuro Manzoni vede la ricerca, “magari l’analisi delle acque». E chissà che la presenza eccezionale a Brugherio di una sede dell’Irsa (Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle Ricerche) non si trasformi in una grande opportunità. Mamma e papà, casalinga e informatico, appoggiano con orgoglio il 17enne. «Sono rimasti allibiti quando ho ricevuto il premio -racconta sorridendo lo studente- non si aspettavano una cosa simile, sono contenti anche loro».