Una stangata e un buffetto. Così si potrebbe descrivere in modo metaforico le tasse che andranno a pagare i desiani. La botta arriva dalla tasi il nuovo tributo per i servizi comunali indivisibili, che sarà applicato alle abitazioni principali e alle aree edificabili. Le tariffe sono stabilite in base alle rendite catastali; c’è solo una detrazione fissa di 60 euro per immobili con rendita catastale fino a 600 euro. Nel complesso il Comune incasserà 2 milioni e 800mila euro, la stessa cifra che avrebbe incassato se fosse rimasta l’imu sulla prima casa.
Tre le aliquote: 0,25%, 0,30 e 0,33. Fino a rendite di 145 euro non si pagherà nulla. Secondo le simulazioni degli uffici comunali la tassa varierà da un minimo di 45 euro a un massimo di 1192. La fetta più consistente di immobili desiani è quella che ha rendita catastale tra 400 e 500 euro (2096 abitazioni); la tasi in questo caso sarà di 150 euro, calcolata con la detrazione.
E il buffetto? Si tratta della tari ovvero la tassa rifiuti, che scenderà sensibilmente. Il merito va ai cittadini che hanno differenziato di più, passando da quota 60,41 a 61,67%. E’ stato così applicato uno sconto del 10& alle utenze domestiche sui “costi variabili” che vale nel complesso 128mila euro. La cifra – assicurano gli amministratori – sarà distribuita su tutti i contribuenti. Raddoppia poi lo sconto per i commercianti che rinunciano alle slot machine: passerà dal 15 al 30%.