Desio: società interessata alla torre ecomostro del Polo tecnologico

C’è una società interessata ad acquistare la torre del Polo Tecnologico di Desio. Il riserbo è massimo ma l’ecomostro sembra poter avere un futuro.
la torre incompiuta del ptb
la torre incompiuta del ptb Paola Farina

C’è una società interessata ad acquistare la torre del Polo Tecnologico di Desio. Per il momento, sull’operazione c’è riserbo. Ma, a quanto pare, sono in corso delle trattative. Il grattacielo da 22 piani rimasto incompiuto, tristemente ribattezzato “ecomostro” e diventato simbolo di degrado e abbandono, interessa in particolare ad una società che si è fatta avanti presso i curatori fallimentari.
Il potenziale acquirente sembra più determinato rispetto ad altri che, nel corso degli anni, hanno manifestato interesse, ma poi non hanno portato a termine l’operazione.

«L’interlocuzione è aperta, si sta ragionando» dice il sindaco Roberto Corti, senza sbilanciarsi troppo. Nei giorni scorsi, mercoledì pomeriggio, dentro l’area recintata della torre c’erano delle persone: tecnici per un sopralluogo? I rappresentanti della società interessata all’acquisto? Qualcosa, insomma, si sta muovendo. E questa potrebbe essere la volta buona, dopo decine di aste andate a vuoto.

«Mi auguro che l’operazione vada in porto entro la fine della legislatura – afferma il sindaco, il cui secondo mandato elettorale scade quest’anno – Stiamo lavorando con lo spirito giusto. Ma non cerchiamo la soluzione a tutti i costi. Non vogliamo, per esempio un maxi centro commerciale da 15 mila metri quadrati. L’intervento dovrà essere gradevole. Cerchiamo una soluzione che sia sostenibile per la città e che nello stesso tempo stia in piedi economicamente per l’acquirente».

Dopo le innumerevoli aste deserte, il valore dell’immobile incompleto da 9 milioni è via via calato a 3. La torre è nelle mani dei curatori fallimentari dopo il fallimento della società “Polo d’eccellenza”, proprietaria dell’area.

Il progetto della società degli Addamiano era stato approvato nel 2007 dall’allora amministrazione di centrodestra in consiglio comunale e poi sancito dalla convenzione siglata sempre nel 2007 .

«Ricordiamoci che ci stiamo occupando delle scelte sbagliate fatte da altri, 15 anni fa», sottolinea il sindaco. Il piano prevede una distribuzione degli spazi tra terziario, commerciale e abitativo. Ma potrebbe essere rivisto, per rendere più “appetibile” la torre, anche se in parte il progetto è già stato realizzato e quindi non si comincerà da zero. La torre potrebbe subire una riduzione delle volumetrie, ovvero una riduzione dei piani rispetto ai 22 attuali e ai 90 metri d’altezza. E potrebbero cambiare le destinazioni d’uso.

«La discussione è in corso, col supporto dei tecnici e il confronto politico – dice il sindaco – Stiamo ragionando su altre soluzioni dal punto di vista urbanistico ed eventuali cambi di destinazioni. Ogni modifica dovrà comunque essere discussa e approvata dal consiglio comunale».
Una torre più bassa? Una torre dimezzata? Un maggiore sviluppo in orizzontale? Le ipotesi sul tavolo sono diverse. La questione è delicata, riguarda un pezzo di storia della città.