Decisioni sofferte ma inevitabili. Il Centro di via Conciliazione di Desio sarà venduto. Una scelta che guarda avanti, per salvare ciò che davvero serve alla città e ai suoi fedeli. Dal sacrificio di un luogo storico nasceranno nuove case, nuove energie, nuova vita comunitaria. Il Consiglio pastorale, la Consulta degli affari economici, il responsabile, don Mauro Barlassina, il vicario episcopale, monsignor Michele Elli: martedì 14 ottobre la Comunità pastorale Santa Teresa si è riunita per assolvere a un compito da far tremare i polsi: “dare un futuro” alla comunità cristiana di Desio, una realtà che in oltre 1300 anni ha plasmato la storia della città e i valori di una comunità, lasciando un’eredità enorme di beni immobiliari.
Desio: la vendita di via Conciliazione per finanziare altri progetti
Diminuire la loro quantità è decisivo per avere le risorse economiche necessarie per rinnovare quelli veramente necessari. È stata presa in modo definitivo la decisione di alienare il Centro di via Conciliazione. Una scelta dolorosa: l’enorme centro sociale e culturale voluto da monsignor Luigi Castelli sull’onda del Concilio Vaticano II, dove il giovane don Mirko Bellora diede vita a una delle più ferventi comunità di giovani cristiani, ancora oggi accoglie una grande quantità di associazioni sportive, culturali, sociali. Rinunciare a tutto questo non è facile: ma – dopo lunghe valutazioni – questa è apparsa alla Comunità cristiana l’unica possibilità realmente praticabile: il complesso inaugurato all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso è in uno stato di conservazione precario. E il teatro è inagibile. Troppo costosa la ristrutturazione usurato da oltre 50 anni di uso intensissimo.
Desio: via Conciliazione sarà abbattuta per farne altro
La Comunità pastorale chiederà al Comune un cambio di destinazione d’uso dell’area. Seguirà un bando e l’affidamento a un operatore che si occuperà della trasformazione dell’area. La storica struttura sarà abbattuta. Su un’area così importante, nessuna speculazione edilizia però sarà possibile. La scelta sarà invece quella dell’housing sociale: abitazioni dedicate alle giovani coppie e iniziative sociali. Sarà un’occasione preziosa per favorire l’arrivo di nuovi desiani che rivitalizzino le attività del centro: non ultimo, il commercio locale.
I fondi che saranno raccolti dalla vendita del Centro saranno interamente investiti per rinnovare edifici destinati ad attività sociali. Due milioni saranno destinati per esempio al rinnovamento dell’ex asilo San Giuseppe, trasformato nel nuovo Centro polifunzionale della Comunità pastorale. Qui ci saranno il Centro ascolto, la Scuola per stranieri e l’Università del tempo libero. Altri fondi saranno destinati al rinnovamento degli oratori San Pietro e Paolo, San Pio X e San Giovanni Battista: qui – in spazi dedicati e specializzati – troveranno posto quel vasto arcipelago di società sportive, sociali, culturali, assistenziali a lungo ospitate nel Centro.