Il laboratorio teatrale dell’istituto tecnico Fermi di Desio finisce in un libro-racconto di venti anni di esperienza, conclude l’anno con uno spettacolo dedicato ad alcune delle fiabe più classiche, rivisitate e saluta le professoresse e registe Luisa Camnasio e Anna Ronzio. “Specchio, specchio delle mie fiabe” è il titolo scelto per l’ultimo lavoro proposto dal Laboratorio teatrale. Tredici i ragazzi che quest’anno hanno seguito l’attività pomeridiana guidata dalla professoressa di matematica Luisa Camnasio e da Anna Ronzio, docente in pensione supportate nella messa in scena da Vito Scaccianoce per la parte tecnica e Gabriele De Paola per le fotografie.

Desio, il laboratorio teatrale del Fermi: spettacolo dedicato alle fiabe
«Come sempre – ha spiegato la professoressa Camnasio – il punto di partenza, l’idea iniziale arriva sempre dai ragazzi: hanno scelto dei personaggi classici di fiabe e li hanno stravolti». In scena sono finite Biancaneve, Cenerentola, ma anche Hansel e Gretel, Alice nel paese delle meraviglie o Pollicino. «Il filo conduttore si è rivelato essere l’Intelligenza artificiale, responsabile dello stravolgimento delle fiabe e delle emozioni dell’ascoltatore». Accanto ai ragazzi, studenti di tutte le classi dalla prima alla quinta, anche tre docenti: Renata Fossati di informatica, Angela Penna e Giuliana Sottile di sostegno. E potrebbe essere proprio Angela Penna la docente a cui passerebbe il testimone della guida del laboratorio teatrale per il prossimo anno scolastico. Luisa Camnasio, dall’1 settembre sarà in pensione.

Desio, il libro del laboratorio teatrale dell’istituto tecnico Fermi
«Credo sia giusto lasciare il posto a nuove leve – ha commentato la Camnasio – così che possa iniziare un nuovo corso». Ancora da definire se si chiamerà, tramite bando un esperto esterno. Intanto le due docenti-registe si godono il successo dell’ultima opera andata in scena e annunciano la pubblicazione di un volume che racconta i loro venti anni di laboratorio teatrale. Il libro si intitola “Si può fare. Laboratorio teatrale anche in un Istituto Tecnico.”
«L’idea del libro – ha spiegato ancora la Camnasio – è nata nel momento in cui abbiamo realizzato che l’attività era arrivata al traguardo dei venti anni. Abbiamo raggiunto alcuni ragazzi che ne hanno fatto parte nel corso del ventennio, abbiamo trascritto le loro emozioni e abbiamo riportato i copioni di tutti gli spettacoli proposti, non mancano le foto». Una proposta, quella del laboratorio teatrale, nata da un’esigenza precisa: voler comunicare le emozioni provate durante un viaggio ad Auschwitz in cui le parole non sarebbero state sufficienti. Così è partita l’esperienza. Il primo gruppo ha creato anche la “Compagnia degli stracci”, quindi la proposta a scuola con una classe poi allargata a tutti i ragazzi. «È stata un’occasione preziosa per poter conoscere i ragazzi, le loro fragilità e le loro potenzialità – ha concluso la Camnasio – non avevo mai fatto teatro prima dell’esperienza a scuola, ma sono cresciuta con i ragazzi. Ed è stato bellissimo».