Dal sapore al sapere la differenza è davvero breve: Roberto Pirelli, chef di 49 anni, residente a Muggiò, conosce perfettamente entrambi i concetti. E, con tanta umiltà, cerca di trasmettere ai più giovani la sua conoscenza. Docente all’istituto alberghiero Don Gnocchi di Carate Brianza, è sulla guida Michelin per il suo ristorante con sede a Portopalo di Capo Passero nel siracusano e vanta una notevole esperienza a livello internazionale.
La storia di Roberto Pirelli: «Noi siamo artisti»
«Chi lavora in cucina sarebbe artigiano – commenta Pirelli – io in realtà credo che siamo artisti. Non siamo molto diversi dai pittori. I nostri piatti sono composizioni. Abbiamo il compito di creare e di trasmettere emozioni».
Per lui è tutto facile. Lo fa da una vita. Fin da ragazzino, del resto, ha frequentato il mondo dei fornelli e delle ricette.
La storia di Roberto Pirelli: «Lavapiatti a Palermo, poi la Marina Militare»
«Facevo il lavapiatti a Palermo, ove risiedevo – racconta lo chef – andavo al ristorante a dare una mano nel fine settimana. Ho avuto la fortuna di trovare un grandissimo chef che aveva notato qualcosa in me. modo di stare in cucina».
Facile la scelta di iscriversi all’istituto alberghiero per completare il suo percorso. Al ritorno si è arruolato nella Marina Militare. «Ero sulla Amerigo Vespucci – racconta Pirelli – facevo il cuoco personale in diverse ambasciate. Anche questo mi ha arricchito dal punto di vista professionale e culturale».
La storia di Roberto Pirelli: il ristorante a Carate Brianza, l’insegnamento all’alberghiero
Nel 2005 ha aperto a Carate Brianza l’Osteria del Ritrovo, gestita per 15 anni. A Carate è rimasto comunque, per trasmettere la sua arte ai ragazzi dell’istituto alberghiero. Intanto si toglie le sue soddisfazioni in cucina altrove: in Sicilia ha aperto il ristorante ViDi. Con quel ristorante siciliano è finito sulla guida Michelin.