Un monitoraggio costante per analizzare andamento e trend del piano vaccinale anti-Covid: è lo strumento che permette la valutazione su efficacia impatto e sicurezza della campagna presentato a Palazzo Pirelli nella conferenza stampa con la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, il coordinatore della campagna vaccinale lombarda, Guido Bertolaso e il professor Giovanni Corrao, ordinario di Statistica medica dell’Università Bicocca di Milano.
È stata un’altra occasione per fare il punto della situazione, anche delle varianti con quella indiana che si declina anche in “kappa” oltre “delta” : «La copertura vaccinale – ha ribadito la vicepresidente Moratti – funziona anche per le varianti e, pertanto, è sempre fondamentale vaccinarsi. In questo periodo, abbiamo deciso di sequenziare tutti i positivi per vedere di tenere sotto controllo le varianti. A giugno si conferma che la variante prevalente è quella inglese, la cosiddetta ‘variante alpha’ con il 64% dei casi. I dati sulle varianti ‘indiane’ – sono due, ‘delta’ e ‘kappa’- ci dicono che sono diffuse, rispettivamente, con una percentuale del 3,2% e dello 0,8. La variante sudafricana (‘beta’) è al 2%. Questo è il quadro che presenta numeri più alti rispetto a settimana scorsa perché li abbiamo sequenziati tutti e questo innalza i numeri rispetto alle varianti»
La nuova piattaforma intanto «permette la valutazione di efficacia, impatto e sicurezza della campagna vaccinale in quanto rende disponibile un’anagrafe di tutti i cittadini e l’aggiornamento dei dati individuali su vaccinazioni, tamponi molecolari e ricoveri. Il progetto è stato presentato all’Istat e all’Istituto Superiore di Sanità – ha aggiunto Moratti – ed è stato ritenuto di sicuro interesse scientifico in quanto è stato valutato di rilevanza per interventi di sanità pubblica e considerato un prototipo per esaminare e monitorare le campagne regionali. Permetterebbe di riuscire a fornire dati omogenei e standardizzati in grado di indirizzare in maniera ancora più puntuale gli interventi. Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, ha dichiarato la sua disponibilità a diventare ente attuatore e a svolgerlo nelle regioni».
«Si affianca al Piano nazionale di valutazione e monitoraggio – ha precisato – e riporta le differenze e le specificità di ogni singola regione, quindi può diventare un elemento che lo arricchisce».
Riguardo all’andamento della campagna vaccinale, Moratti ha precisato che in Lombardia l’84% degli aderenti è stati vaccinato. Sono state effettuate 8.213.207 somministrazioni.
«Rispetto all’invito del Commissario Figliuolo – ha aggiunto Moratti – Regione Lombardia ha praticamente ultimato tutte le fasce d’età ‘over 60’:su una platea di 3.078.901, gli aderenti sono stati 2.639.871 soggetti, pari all’86%. Il restante 14% è costituito da ‘guariti’, ‘positivi’ e pochi ‘no vax’».
Quanto alle percentuali di vaccinati rispetto agli aderenti, Regione fa saper che si riscontra il 100% per gli over 90 e per la fascia 80-89. Quella che comprende i cittadini tra i 70 e i 79 anni registra un 99%, che scende al 98 per cento per chi è nella fascia tra i 60 e i 69 anni. Il dato relativo alla fascia 50-59 anni corrisponde al 96%; quello per chi ha tra i 40 e i 49 anni è all’85%. La fascia 30/39 anni è al 72%, tra i 20 e i 29 al 46% e tra i 12 e i 19 al 16%.
Il coordinatore della campagna Bertolaso ha sottolineato che «anche martedì 22 giugno, è stata una Lombardia da record. Il 20% dei vaccini somministrati in Italia è stato effettuato in Lombardia che, fra l’altro, è la regione stabilmente in testa al rapporto fra dosi consegnate dal Commissario Figliuolo e somministrate (oggi è al 96,5% ndr)». La Lombardia è anche la regionale più popolata d’Italia.
Per il professor Giovanni Corrao, ordinario di Statistica medica dell’Università Bicocca di Milano «la campagna vaccinale, in Lombardia, ha evitato oltre 2.100 decessi tra gli over 60: ben 1.701 soltanto tra gli ultraottantenni».
Sono dati contenuti nello studio ‘Monitoraggio e valutazione del piano vaccinale anti-covid-19’.
«Analizzando la fascia over 60 la nostra piattaforma ha evidenziato che, con i vaccini, sono stati evitati più di 300 ingressi in terapia intensiva, quasi 5.000 ricoveri e oltre 10.000 infezioni da Covid. Lo studio, infatti, ha considerato i cosiddetti ‘cittadini elegibili’, circa 9 milioni di persone residenti o domiciliate nella nostra regione. In Lombardia abbiamo vaccinato quasi tutti gli ospiti delle Rsa, le persone con elevata vulnerabilità, gli estremamente fragili e i medici di base. L’altissimo numero di somministrazioni quotidiane raggiunto ci consente di contare, rispetto al resto d’Italia, il numero più basso di persone ancora in attesa di vaccinazione».