Covid: nuovo piano vaccinazioni nazionali, si procede per fasce di età

È ormai pronto il nuovo piano vaccinazioni nazionale contro il Covid, che stabilisce di procedere per fasce di età dalla più anziana alla più giovane fatta eccezione per alcune categorie. Apertura alle vaccinazioni in azienda, ma solo in base alle dosi disponibili.
Monza Punto vaccino agli Istituti clinici Zucchi
Monza Punto vaccino agli Istituti clinici Zucchi Fabrizio Radaelli

Categorie fragili e successione in base all’età, dalle persone più anziane a quelle più giovani: è questo il piano nazionale di vaccinazione contro il Covid 19 varato dal ministero della Salute, dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dall’Istituto superiore di sanità e dall’Agenzia del farmaco.

Un piano che, si legge, “ ha ricevuto parere positivo da parte del Consiglio Superiore di Sanità ed è stato oggetto di un confronto con il Presidente e alcuni componenti del Comitato Nazionale di Bioetica. In particolare, il gruppo di lavoro permanente su SARS-CoV- 2 del Consiglio Superiore di Sanità ha ritenuto largamente condivisibile l’impostazione adottata in tale proposta, che appare ispirata a principi di equità, protezione, promozione della salute e del benessere”.

Il programma di vaccinazioni si basa sulle “analisi condotte negli studi scientifici sinora disponibili” nelle quali “l’età e la presenza di condizioni patologiche rappresentano le variabili principali di correlazione con la mortalità per Covid-19”. A loro si aggiungono le categorie che si occupano di attività a rischio contagio.

La scansione – senza date – indica che l’ordine di priorità dopo personale sanitario e over 80, è questo:

– Categoria 1. Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave);
– Categoria 2: Persone di età compresa tra 70 e 79 anni;
– Categoria 3: Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni;
– Categoria 4: Persone con comorbidità di età <60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili;
– Categoria 5: Resto della popolazione di età <60 anni.

A prescindere dalla scansione per età e patologie sono considerati prioritari “il personale docente e non docente, scolastico e universitario, forze armate, di polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali”. Il documento indica poi che “sarà possibile, qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, vaccinare all’interno dei posti di lavoro, a prescindere dall’età, fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, al fine di realizzare un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione”.

Il piano ministeriale specifica poi che in base alle priorità individuate (invalicabili) e ai vaccini disponibili, si potranno eseguire profilassi in parallelo (quindi affiancando più categorie). Per esempio nel caso di over 80 e soggetti fragili, anche ai familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari, oppure sarà possibile cercare di raggiungere i soggetti compresi nella fase 1 (personale sanitario) che non hanno ancora aderito alla campagna, così come “personale docente e non docente, scolastico e universitario, delle forze armate, di polizia e del soccorso pubblico, dei servizi penitenziari e altre comunità residenziali”. E infine, sarà possibile in base alla disponibilità effettiva di vaccini, di iniziare in parallelo anche “la vaccinazione dei soggetti di età dai 70 ai 79 e, a seguire, quella dei soggetti di età dai 60 ai 69 anni”.