Gli schiamazzi e la musica alta in piazza Castello delle 3 di notte sono finiti in Procura e al Tribunale dei Minori: le segnalazioni sono state fatte a carico di una decina di ragazzi di Concorezzo.
La questione è tutt’altro che chiusa. Settimana scorsa alcuni residenti della zona avevano segnalato alla caserma dei carabinieri le grida e la musica ad alto volume nel cuore della notte da parte di alcuni ragazzi.
Oltre a indicare ai militari dell’Arma l’accaduto, i residenti avevano consegnato un video girato da un condomino dal secondo piano di una palazzina di fronte alla piazza.
Un elemento decisivo, che con le immagini delle telecamere della zona, ha facilitato il lavoro delle forze dell’ordine, che hanno identificato una decina di ragazzi residenti in paese. Con loro ce ne sarebbero altri, che invece abitano in Comuni limitrofi, e che non sono ancora stati identificati: per loro le indagini proseguono.
Per tutti i giovani concorezzesi è stata fatta una denuncia da parte dei carabinieri per disturbo della quiete pubblica.
Ora toccherà alla Procura di Monza, per i ragazzi over 18, e il tribunale dei minori, per i giovanissimi under 18, definire la pena da scontare. Per il reato commesso i ragazzi rischiano una pena che va da un’ammenda minima di 309 euro a un massimo di tre mesi di reclusione. Solo al termine di tutto l’iter si potrà capire quale sarà il provvedimento preso.
Intanto questi sviluppi della vicenda sembrano aver tranquillizzato i residenti di piazza Castello, che fino a pochi giorni fa avevano ipotizzato di attivare una raccolta firme da consegnare in Comune. Gli uomini del luogotenente Fulvio Carotenuto continueranno a monitorare la situazione, anche nei prossimi giorni, affinché il rumore di notte non disturbi il sonno dei concorezzesi.
Nel frattempo l’associazione Minerva del presidente Francesco Facciuto, organizzazione no profit attiva sul territorio, ha scritto una lettera aperta ai residenti di piazza Castello: «Quei ragazzi si sono distinti per comportamenti certamente inopportuni, rendendosi portatori di una cattiva condotta, degradante per loro e per chi ha dovuto sopportarli. Vorremmo però proporre una soluzione differente, forse più efficace e senza coinvolgere i tribunali. Ci mettiamo a disposizione per affiancare questi giovani in un percorso riparativo, coinvolgendoli in alcune attività socialmente utili e aprendo con loro un dialogo, in modo possano trarre i migliori insegnamenti da una situazione tanto spiacevole. Siamo quindi disponibili ad incontrare i cittadini che hanno presentato denuncia, per provare a ragionare insieme».