Tre tribune dell’autodromo sarebbero state montate nel 2001 «senza autorizzazione neppure temporanea» e, proprio per questo, secondo il Comune di Monza andrebbero demolite. È il nuovo fronte che oppone il municipio alla Sias e all’Aci che il 5 dicembre si sono viste recapitare una diffida a smantellare le strutture che in origine avrebbero dovuto essere provvisorie. Le due società hanno impugnato il provvedimento di fronte al Tar che entro i primi dieci giorni di marzo dovrebbe decidere se annullare o sospendere l’atto firmato da piazza Trento e Trieste.
Comune di Monza e autodromo: vicenda innescata dalle polemiche sulla Fan zone
Le tappe della vicenda, innescata dalle polemiche legate alla Fan Zone, sono riassunte dal sindaco Paolo Pilotto: «A fine agosto – spiega – la Polizia giudiziaria ha effettuato una serie di verifiche sull’area del Roccolo e sulle tribune» e ha comunicato alcune irregolarità al Comune. Gli uffici hanno valutato le segnalazioni e, una volta accertata la «mancanza dei titoli edilizi», hanno imposto l’abbattimento di tre tribune per un totale di circa 5.000 posti.
Comune di Monza e autodromo, il sindaco: «Scontiamo vent’anni di verifiche blande»
«Davanti ai verbali della Polizia giudiziaria – afferma il primo cittadino – i dirigenti non potevano non intervenire».
«Noi e i responsabili dell’autodromo, di Aci e di Sias – commenta – scontiamo vent’anni di verifiche blande e in cui, spesso, ci si è trovati ad agire in tempi stretti. Ora è giusto che, di fronte a questioni di non semplice interpretazione, sia un arbitro a decidere» cosa fare di quelle strutture su cui per un paio di decenni si sono seduti gli spettatori del Gran Premio di Formula Uno.
Il contenzioso, assicura Pilotto, non ha incrinato le relazioni tra l’amministrazione e le società: «I rapporti – dice – sono buoni. Continuiamo a lavorare insieme sull’organizzazione del concerto di Bruce Springsteen».