Dal locale al globale e ritorno. Il commercio di Monza e Brianza cerca di andare oltre l’emergenza e punta al digitale, non solo con i singoli negozi ma organizzandosi in una rete sulla Rete. Perché l’unione fa la forza e allora unire le insegne su una piattaforma può aiutare anche il commercio locale a sopravvivere e a raggiungere un nuovo pubblico. Succede a Seregno, a Varedo e a Desio. Ma anche a Monza qualcosa si muove.
A Seregno. La rete d’imprese “ViviSeregno” sta dando forma all’idea – di successo e dalla forte eco social – di un luogo virtuale in “stile Amazon” che si chiamerà “Seregnostore.it”. Nell’attesa la base per Natale è il sito dell’associazione.
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«Abbiamo pensato – ha detto Silvia Bonfanti, vice presidente dell’associazione – di proporre ai nostri associati in particolare e a tutti i commercianti locali, col Natale in arrivo, di metterci tutti in contatto, fare rete, fare squadra, pubblicando sul sito www.viviseregno.it, almeno quattro prodotti per negozio in modo da avere una bella vetrina sulla rete. Un inizio per verificare come possono andare le vendite online di vicinato. La pandemia ci ha messo di fronte a questa urgenza. Non basta più avere una bella vetrina, ma è necessario averla anche in rete. Ogni negoziante deve essere in grado di poter raggiungere il più alto numero possibile di famiglie e acquirenti. Tutti i commercianti si potranno aggiungere».
Intanto la costituenda piattaforma “Seregnostore.it”, continua a raccogliere consensi da parte dei negozianti.
A Desio. C’è “In vetrina” l’applicazione mobile ideata e realizzata da una giovane coppia di desiani, Filippo Giove e Sonia Pivetta, in collaborazione con il team di “Proteina Creativa” di Erba e Doadoa per avere a portata di click, sul proprio smartphone, tutti i negozi della zona. In una settimana aveva raccolto l’adesione di 100 commercianti.
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A Varedo. A Varedo l’associazione commercianti su è data una nuova spinta rinnovando al presenza sui social nella “Nuova Varedo Shopping”. L’associazione dei commercianti è su Facebook e Instagram per dare voce e visibilità al commercio della città e per aiutare verso il periodo natalizio.
A Monza. Qualcosa si muove. Già tre anni fa la si sarebbe potuta trovare online, se le cose fossero andate nel verso giusto. Ora, però, ci si torna a ragionare con rinnovata determinazione anche a Monza di un e-commerce cittadino: perché con il nuovo lockdown da zona rossa una vetrina virtuale dedicata alle attività commerciali del territorio potrebbe portare quella boccata di visibilità, e di ossigeno, ora più che mai necessaria. Un’idea a cui la sezione territoriale di Confesercenti ha iniziato a lavorare tempo fa: ben prima della pandemia, «perché – ha spiegato il delegato territoriale Gabriela Ada Rosafio – a prescindere da questo periodo, per i nostri commercianti la possibilità di affiancare all’acquisto tradizionale in negozio quello online rappresenta il futuro».
Il progetto è stato già presentato in comune diverse volte – l’ultima, prima dell’estate – e prevede anche la collaborazione delle altre associazioni di categoria. «Ci sarebbe stata poi la possibilità di partecipare a un bando regionale, che avrebbe coperto parte dei costi per cui gli aderenti avrebbero potuto usufruire gratuitamente del servizio per qualche tempo – ha proseguito Rosafio – e avevamo anche già individuato una società a cui appoggiarci per l’organizzazione e la gestione degli ordini che sarebbero arrivati ai diversi negozi». Risposte soddisfacenti, però, per ora non sono mai state pronunciate: «Ed è stato un vero peccato – ha sottolineato Rosafio – Anche perché un’idea simile in altre città sta prendendo piede: penso ad esempio a quello che sta succedendo a Seregno» su iniziativa di Vivi Seregno.
Intanto a oggi parecchi esercizi commerciali hanno deciso di non interrompere le nuove abitudini e mantenere l’attività di consegna a domicilio, spesso gratuita. Così, in parecchi quartieri, panetterie e negozi che vendono frutta e verdura hanno continuato a offrire lo stesso servizio, soprattutto ai più anziani e alle persone in difficoltà. E le richieste non sono mai mancate. L’Unione commercianti di Monza e del circondario ragiona invece su scala differente: puntare su vetrine online può andare bene, a patto che si coinvolgano realtà almeno a livello regionale, se non addirittura nazionale.