Prima ancora della mucca pazza, prima ancora dell’aviaria o delle malattie dei polli, prima ancora di qualunque epidemia abbia invaso il mondo animale nello scavallo tra il Novecento e i Duemila bisognerebbe fare i conti conti con il fatto che le patologie degli animali rappresentano un problema da un tempo immemorabile. E ancora le cronache della fine del Novecento raccontano lo stesso scenario.
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Quando, a dire il vero, il guaio era più prossimo di quanto non lo sia ora. Perché oggi sembra quasi esotico: ma centoventi anni fa, quando il Cittadino è nato, una malattia diffusa tra gli animali da allevamento era un problema che non andava troppo lontano da piazza Trento e Trieste. Lo testimonia la Rivista monzese dell’aprile 1899, quando nella terza pagina, quelle delle cronache cittadine, metteva in fila tre notizie con uno stesso minimo comune denominatore: la salute pubblica, che passava da quella degli animali e finiva in quella degli uomini. Ben lontani dal tempo di vax e no vax. Intanto la notizie di una serata pubblica che il dottor Luigi Morandi “tenne domenica ai maestri ed alle maestre di Monza e Circondario applauditissima importante sua conferenza per dimostrare l’uso del timo contro l’afta epizootica e le malattie delle galline e degli uccelli. Speriamo che le idee del benemerito conferenziere abbiano a portare buoni frutti”. Al di là del valore o meno delle cure officinali contro la diffusione delle malattie degli animali – la città di allora era circondata di animali e il possesso per esempio di pollame era diffuso anche tra chi non era contadino – è da notare che il destinatario erano gli insegnanti: probabilmente il veicolo attraverso i quali raggiungere più facilmente il maggior numero possibile di famiglie.
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Di malattia dei polli d’altra parte si occupava anche una notizia poco oltre : “Si è ormai generalizzata questa terribile malattia nei polli, e anche in questi nostri paesi limitrofi essa fa strage. Sarà quindi ottima cosa per ovviare al danno non solo economico ma anche sanitario che ne potesse derivarne, si usi la massima vigilanza sui mercati e spacci di pollami in genere, allo scopo di sequestrare e distruggere i polli morti per malattia, quelli molto deteriorati o in stato di incipiente putrefazione”. L’annuncio, a chiudere, di un prossimo articolo su come prevenire la piaga, che faceva il paio con un altro annuncio: le sedute per l’innesto del vaiolo per combattere un altro rischio sanitario.