Insieme alla pioggia battente, a un certo punto, hanno iniziato a cadere sassi, lamiere e anche la neve. O quella che molto le assomigliava. In realtà la coltre bianca che si è depositata sull’area industriale di Cavenago Brianza, mercoledì mattina mentre passava il tornado, erano lana di vetro e fibra di amianto. Sostanze pericolose per la salute perché le fibre sottilissime liberandosi nell’aria, rischiano di penetrare nei polmoni. I materiali sono stati ritrovati, in tutto il paese, dalla popolazione. Liberati dai tetti delle aziende scoperchiate dal tornado, in particolare sotto i tetti dell’Ortea, una storica azienda che produce materiale elettrico nella zona industriale.
A confermare che sotto le coperture dei tetti dell’Ortea ci fosse dell’eternit sono state le autorità locali: «L’Asl è stata avvertita – ha detto, nella stessa giornata di mercoledì, il vicesindaco Massimo Caprotti – e, insieme all’Arpa, sta monitorando la situazione. In paese sta anche girando una ditta specializzata nella rimozione di questi materiali».
Anche il comandante della polizia locale, Francesco Di Tullio, a un giorno di distanza dall’accaduto, ha confermato la circostanza: «Tali sostanze sono state rinvenute, ovviamente, in gran quantità nella zona industriale. Ovvero dove tutto è partito. In giro per Cavenago, c’è un’azienda che sta seguendo le operazioni di rimozione».
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