Caro bollette a Monza e Brianza: condomini? “Chi può pagare si scalda, gli altri al freddo”

Gli amministratori di condominio tagliano corto: la solidarietà di vicinato rischia di andare a rotoli, chi non paga starà al freddo.
Riscaldamento domestico
Riscaldamento domestico Fabrizio Radaelli

«Chi riuscirà a pagare si potrà scaldare. Gli altri resteranno al freddo». È tranchant il presidente della sezione di Monza e Brianza di Anaci (l’associazione che raduna gli amministratori condominiali e immobiliari) Marco Bonato, costretto con rammarico ad ammettere quanto il caro bollette rischi di compromettere la solidarietà condominiale.

«Nella difficile situazione economica in cui ci troviamo ormai da tempo, sarà molto difficile che i nuclei familiari di uno stabile riescano a farsi carico dell’eventuale debito delle famiglie che fanno più fatica. E se entro il termine convenuto la bolletta non viene saldata, la fornitura verrà chiusa», senza compromessi, perché anche i fornitori di energia «si devono tutelare».

Le preoccupazioni sono legittime: secondo le stime più recenti, prosegue Bonato, «un condominio di medie dimensioni, costituito da una ventina di unità abitative, per la stagione termica 2022-23 potrebbe trovarsi a dover spendere circa 80mila euro: un cifra doppia rispetto a quella già al rialzo del 2021-22, pari a circa 40mila euro. Ma che risulta quattro volte più alta rispetto a quanto si è pagato nel 2020-21, vale a dire più o meno 20mila euro».

Caro bollette nei condomini: il conto delle spese

Un altro esempio: «Un complesso residenziale monzese di cinquecento appartamenti afferenti a un’unica centralina ha speso quest’anno circa 350mila euro. Il preventivo per la prossima stagione termica si è chiuso sui 700mila euro, ma si tratta di una stima che potrebbe lievitare ulteriormente», fino a sfiorare i 900mila euro. Anaci Mb aveva già lanciato un allarme la scorsa primavera e nel mese di settembre, anche a livello nazionale, gli amministratori di condominio avevano chiesto di essere interpellati per offrire il proprio contributo «in un momento di altissima crisi».

E se a livello nazionale sarà il nuovo esecutivo Meloni a dover cercare delle soluzioni scrivendo in tempi record una nuova legge di bilancio, a livello locale la recente ordinanza del sindaco Pilotto che ha posticipato l’accensione degli impianti termici privati dal 22 al 29 ottobre è stata valutata positivamente da Anaci. «A darci una mano, poi, è stato anche il clima insolitamente mite per questa stagione», commenta ancora Bonato. Al momento nessuno degli stabili gestiti da Anaci Mb sul territorio monzese e brianzolo resterà spento nel momento in cui gli impianti si potranno riaccendere, perché «i costi delle precedenti gestioni sono stati, per fortuna, tutti saldati. Per partire, quindi, gli impianti partiranno: ma se il costo dell’energia non dovesse scendere drasticamente, non sappiamo per quanto riusciranno a restare attivi».