Un fallo, un’espulsione, il litigio tra due giocatori e poi sugli spalti, tra i genitori, alcuni venuti addirittura alle mani. Una brutta pagina sportiva quella vissuta a Briosco durante una partita tra gli Junioresi provinciali della Brioschese e del Varedo Calcio, tutti ragazzi minorenni.
Tra i giocatori e i genitori sono comparsi i carabinieri: al loro arrivo i militari hanno trovato una situazione tutto sommato calma. Nel frattempo però i giocatori delle due squadre avevano abbandonato l’area tecnica per separare i due litiganti pertanto l’arbitro non ha avuto altra scelta che sospendere l’incontro.
«Dal rapporto di gara si evince che al 25º del secondo tempo dopo l’espulsione di due calciatori, mentre si stava per riprendere il gioco, l’arbitro sentiva urlare dei giocatori che dicevano ‘stanno picchiando mio padre in tribuna’ ed in un istante circa 15 di essi di entrambe le società, titolari, uscivano di corsa dal recinto di gioco dirigendosi verso la tribuna dove hanno preso parte ad una rissa tra tifosi di entrambe le squadre che era già in atto», recita il comunicato della Lega dilettanti.
Tra l’altro la Brioschese schierava in campo la squadra provinciale, si trattava quindi di una partita quasi amichevole, che non avrebbe portato punti in classifica alla vincente. La Lega Calcio ha sanzionato entrambe le squadre: la Brioschese dovrà pagare una multa di 180 euro mentre al Varedo Calcio è toccata un’ammenda di 90 euro.
Solo la prossima settimana si saprà con certezza se la partita dovrà essere giocata nuovamente ma è molto probabile che la Brioschese (che già era in svantaggio al momento della rissa) perda a tavolino 0 a 3.
«Sono episodi che vanificano anni e anni di lavoro sul valore educativo dello sport – è il commento del direttore sportivo del Varedo, Sandro Costa – Per il pagamento della ammenda stiamo parlando con i genitori», e probabilmente saranno i diretti protagonisti a saldare il conto con la giustizia sportiva.
Ma i provvedimenti non si sono fermati a Briosco: multa di 100 euro al Muggiò per gli insulti contro un arbitro donna «per comportamento ripetutamente offensivo e per espressioni che offendono gravemente l’onore ed il decoro da parte dei propri sostenitori nei confronti dell’arbitro donna». 60 euro di multa al Sant’Albino San Damiano per frasi offensive, bestemmie e calci contro il muro dagli spogliatoi, a fine gara e infine squalifica per quattro giornate a un calciatore del Biassono, «per gesto osceno nei confronti del pubblico accompagnato anche da parole blasfeme».