I monzesi si (ri)scoprono amanti delle due ruote. Succede nella Fase 2 dell’emergenza sanitaria anche grazie al bonus mobilità previsto dal Decreto rilancio, che stabilisce un rimborso fino al 60% della spesa sostenuta per acquistare biciclette e e-bike, monopattini, segway e overboard.
E allora sono le vetrine dei rivenditori mezze vuote e lunghe file davanti alle porte di ingresso dei negozi, con titolari e personale in affanno per riuscire a soddisfare il maggior numero possibile di richieste.
In via Annoni da Sardi Cicli la coda è costante e arriva a inglobare anche dieci, quindici persone.
«L’esplosione è stata incredibile – ha spiegato Alessandro Sardi, terza generazione alla guida dell’attività – nemmeno negli anni Ottanta e Novanta abbiamo vissuto una situazione del genere. Succede nonostante le modalità per ottenere il rimborso non siano del tutto definite».
Bici da trekking, bici da corsa, city bike: va bene qualsiasi modello, purché si pedali. «La clientela è la più svariata: dai ventenni ai pensionati, da chi chiede come accessori dei cestini per trasportare la spesa a chi ha intenzione di legarci tenda e sacco a pelo, in vista di vacanze nella natura in località facilmente raggiungibili anche per i meno sportivi».
Un boom che fa vendere anche dieci, quindici mezzi al giorno: un vero e proprio miracolo, che ha consentito in fretta di colmare il buco generato da oltre due mesi di stop. «Le persone hanno voglia di muoversi, di uscire dal letargo forzato – ha proseguito Sardi – e, poi, ancora non si fidano a prendere i mezzi pubblici».
In via Prina anche il bilancio di Parco Bici è positivo: vendite record con picchi eccezionali, grazie a cui «in una sola giornata abbiamo realizzato il fatturato che, di solito, chiudiamo in un mese». E questo perché, spiega Stefano Forbici, «grazie al bonus vogliono acquistare biciclette anche persone che prima non ci avevano mai più di tanto pensato. Prima – precisa – quando entrava un cliente, bisognava convincerlo: ora sono tutti molto determinati. Oltre alle e-bike, i modelli preferiti sono quelli meno tecnici, più adatti alle attività quotidiane. Il problema, ora, è di restare senza rifornimenti: le case madri sono in affanno e ordinando nuovamente i modelli più gettonati si rischia si ricevere le consegne alla fine di agosto».
Probabili difficoltà nei rifornimenti vengono segnalate anche da Roberto e Andrea Ornago, dal punto vendita e officina di riparazioni per moto e bici di via Cavallotti: «La richiesta è stata enorme – spiegano padre e figlio – e lo si vede subito: in negozio non abbiamo quasi più biciclette e, se non si riattiva la filiera della produzione e della distribuzione, il rischio è di restare senza a partire dal mese di luglio».