Bastonate e spinte ai due anziani che curava a Seregno: 2 anni alla badante

Badante violenta condannata a due anni e tre mesi di reclusione dopo aver picchiato la coppia di “nonnini” dei quali avrebbe dovuto prendersi cura. Sul banco degli imputati, Y.K., origini ucraine, ma residente a Desio: avrebbe preso a bastonate l’anziano, picchiando anche la moglie novantenne.
Monza Tribunale
Monza Tribunale Fabrizio Radaelli

Badante violenta condannata a due anni e tre mesi di reclusione dopo aver picchiato la coppia di “nonnini” dei quali avrebbe dovuto prendersi cura. Secondo la ricostruzione del tribunale di Monza, dove si è concluso venerdì 30 giugno il procedimento che la vedeva sul banco degli imputati, Y.K., origini ucraine, ma residente a Desio ha preso a bastonate l’anziano, picchiando anche la moglie novantenne. La badante era difesa d’ufficio dall’avvocato del Foro di Monza Raffaella Ruggeri.

Il Vice Procuratore Onorario, Paola Zimbaldi, aveva richiesto una pena a un anno e sei mesi di reclusione. Il giudice Alessandro Rossato ha innalzato ulteriormente la richiesta. Prima della sentenza, è stata ascoltata in aula, anche la figlia della coppia di anziani (nel frattempo il pensionato, una delle due parti lese, è morto). I fatti risalgono al mese di ottobre del 2013. La badante fu assunta nell’autunno da una famiglia di Seregno.

Avrebbe dovuto curare i due anziani coniugi, ma il 23 ottobre qualcosa di molto grave accadde, come ha riferito in aula dalla figlia: «Quella sera – ha raccontato la figlia – si capiva che era molto agitata. Quando è tornata sembrava essere molto nervosa. Siamo andati via lasciandola con i nostri genitori. A un certo punto siamo corsi a vedere cosa stesse capitando. Mia madre ha telefonato e urlava dicendo che li stava ammazzando. Le urla erano state sentite da un vicino di casa che accorse. Entrò con la forza perché la badante non voleva aprire a nessuno. Quando siamo entrati c’era mio padre con la testa sanguinante e mia madre a terra».

Secondo la ricostruzione investigativa, la badante aveva colpito alla testa l’uomo con il suo bastone procurandogli una ferita lacero contusa al capo. Poi aveva colpito e spintonato la moglie che aveva cercato di reagire impedendo che potesse fare del male al coniuge. Sembra che la badante avesse infierito mentre l’anziana tentava di chiamare al telefono la figlia. Per entrambi si è reso necessario l’intervento da parte del 118 che ha riconosciuto 15 giorni di prognosi a lui e 4 giorni a lei. La badante molto probabilmente era ubriaca come ha confermato l’operante in aula. La difesa, vista l’incensuratezza dell’imputato e considerando quello del 23 ottobre come un fatto isolato, aveva richiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche.