I dispositivi per prevenire l’abbandono dei bambini piccoli in auto sono diventati obbligatori da giovedì 7 novembre. La legge riguarda il trasporto di minori di 4 anni e chi non è regola rischia una sanzione amministrativa da 81 a 326 euro (pagamento entro cinque giorni 56 e 70 euro) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
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Non sono mancate le polemiche sui tempi di attuazione. Il ministero dei Trasporti ha specificato che il regolamento di attuazione dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada in materia è stato pubblicato il 23 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, prevedendo l’entrata in vigore 15 giorni dopo, il 7 novembre del 2019. Per agevolare l’acquisto dei dispositivi, nel dl fisco è stato istituito un fondo per un incentivo di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato. Non è stata considerata la concessione dei 120 giorni inizialmente previsti per permettere la messa in regola delle famiglie.
L’associazione monzese Salvagente, che ha sostenuto per mesi la necessità dell’approvazione di una legge per rispondere al rischio “di amnesia dissociativa”, predica calma e fornisce i consigli necessari.
“A meno di 24 ore dall’entrata in vigore della legge, il Ministero ha diramato una nota esplicativa che determina l’entrata in vigore secca della norma, senza proroghe e delle relative sanzioni, in data odierna – spiega – Siamo di fronte, ancora una volta, ad una legge fatta di fretta, senza le dovute verifiche tecniche, ma soprattutto, per la prima volta in Italia, ad un’applicazione che, per educazione, definiremo grottesca. Entra in vigore una norma per cui ci sono incentivi fiscali, che non si sa ancora come chiedere. Entra in vigore una norma, per cui, secondo il legislatore, in 15 giorni 3 milioni di seggiolini avrebbero dovuto essere messi a norma. Entra in vigore una norma, per cui, è obbligatorio avere sensori, che in moltissimi punti vendita risultano esauriti. Entra in vigore una norma, per cui i 120 giorni per l’adeguamento, sono stati calcolati dal 1 Luglio. Peccato che il 1 Luglio la norma non ci fosse”.
Sottolineato questo, ecco i consigli. “Stare calmi innanzitutto. Quindi, nel comprare il dispositivo nei prossimi giorni, valutare le caratteristiche tecniche”.
Queste. Il dispositivo “deve avere un innesco automatico (non devo attivarlo tutte le volte); deve avere segnali luminosi, o di vibrazione, o di chiamata, o di sms, o di collegamento al cellulare per avvisare della presenza bebè a bordo; se ha batterie, devono segnalare il loro stato di carica. Ricordiamo che, per questi dispositivi, non esiste omologazione, ma auto-certificazione della casa produttrice che il dispositivo abbia eseguito test senza alterare la capacità protettiva del seggiolino (altra grande falla della legge). Quindi è fondamentale richiedere al momento dell’acquisto l’autocertificazione del prodotto”.
“Dal 7 novembre sarebbero dovute diventare obbligatorie solo le caratteristiche tecniche, lasciando a produttori e acquirenti 120 giorni (quindi fino al 6 marzo 2020) per mettersi in regola – sottolinea Aci Milano.
“La legge che introduce l’obbligatorietà dei seggiolini antiabbandono è giusta – afferma Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano – È affrettata la decisione di renderla operativa nella stagione invernale, quando il pericolo dell’aumento della temperatura in un lasso di tempo molto breve per i minori lasciati in auto è ovviamente più basso rispetto all’estate; inoltre non si conoscono ancora i criteri, inseriti nella legge finanziaria 2020, per accedere all’acquisto dei seggiolini omologati. Manca infatti il decreto del ministero dei Trasporti che indica le modalità per usufruire del bonus. Il provvedimento riguarderà 1,8 milioni di bimbi residenti in Italia: sul mercato da qui a Natale saranno disponibili alla vendita solo 250mila seggiolini. Con un briciolo di buon senso in più sarebbe stato meglio fare scattare l’obbligo nella data preventivata a suo tempo, il 6 marzo 2020, per dare modo a tutti (produttori, venditori e utenti) di attrezzarsi in maniera adeguata”.