Inizierà nel mese di maggio il processo per truffa a Giuseppe e Mauro Antonini, i due imprenditori di Varedo, titolari della grande concessionaria che porta il loro nome, già condannati e arrestati per bancarotta fraudolenta e ora chiamati a rispondere anche all’accusa di truffa. Un momento atteso da anni da decine di automobilisti beffati, ancora oggi riuniti in un comitato.
Amaro il commento di Delia Zaccaria, la più agguerrita tra le clienti raggirate: «Dopo quattro anni di lotta, qualcosa di muove e potrebbe essere arrivato il momento di ottenete la tanto attesa giustizia».
Con gli altri automobilisti non si era mai arresa, non esitando a dare vita a clamorose proteste per le vie di Varedo, sotto le vetrine dell’autosalone ormai deserto e perfino davanti ai cancelli del tribunale di Monza. Le indagini erano partite da oltre un centinaio di denunce presentate dagli ignari clienti che avevano acquistato un’auto con una formula vantaggiosa: il rimborso fino all’80% se avessero applicato adesivi pubblicitari sulle vetture. Ma una volta arrivato il saldo sui conti correnti della concessionaria, i tempi di consegna si sono allungati fino al fallimento.