Arresti per presunta corruzione a Seregno: iniziati gli interrogatori

I primi a sottoporsi al faccia a faccia (in modalità da remoto) con il gip Pierangela Renda, che ha firmato l’ordinanza restrittiva nei confronti di otto persone, sono stati i due agenti di polizia raggiunti dalla custodia in carcere.
L’ex distaccamento della polizia stradale di Seregno dove operavano i tre poliziotti arrestati
L’ex distaccamento della polizia stradale di Seregno dove operavano i tre poliziotti arrestati

Cominciano gli interrogatori di garanzia di poliziotti e imprenditori indagati per lo scandalo corruzione che ha travolto l’ex distaccamento della stradale di Seregno. I primi a sottoporsi al faccia a faccia (in modalità da remoto) con il gip Pierangela Renda, che ha firmato l’ordinanza restrittiva nei confronti di otto persone, sono stati i due agenti di polizia raggiunti dalla custodia in carcere.

Da quanto appreso uno dei poliziotti ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Interrogati anche i primi imprenditori, mentre i restanti indagati, compreso il dirigente della stradale Gabriele Fersini, indagati dovrebbero essere sentiti lunedì.

L’indagine dei pm Michela Versini e Salvatore Bellomo è un satellite generato dal fascicolo Seregnopoli, venuto alla luce nel 2017, con accuse di corruzione. L’ultimo scandalo è di novembre con nove indagati: oltre all’ex sindaco Edoardo Mazza, l’ex vice Giacinto Mariani, l’imprenditore Giorgio Vendraminetto, e il funzionario comunale Marco Radice, anche gli imprenditori Emilio Giussani, Maurizio Schiatti, e i due cittadini argentini Miguel Vazquez e Gisela Magalì Arno. Il gip si è espressa duramente in relazione ai rapporti tra Mazza, già finito ai domiciliari nel primo filone d’indagine e attualmente sotto processo, e l’imprenditore Giorgio Vendraminetto (anch’egli a piede libero), su vicende urbanistiche risalenti a 5 anni fa.