Arcore sperimenta la benedizione natalizia su prenotazione

Benedizioni natalizie su prenotazione quest’anno ad Arcore: tante famiglie e poco tempo, esperimento per "dedicare a tutti il giusto tempo".
Benedizione natalizia - foto Freepik
Benedizione natalizia – foto Freepik

Più mirata, curata ed efficace. Saranno sperimentali le benedizioni natalizie proposte quest’anno ad Arcore dal parroco don Virginio Vergani e dai suoi collaboratori. Non più visite a tappeto come è avvenuto fino allo scorso anno, ma la possibilità di prenotare la benedizione tramite un modulo. Il foglio (in formato cartaceo per agevolare anche i meno avvezzi alla tecnologia) è disponibile nelle chiese della comunità pastorale.

Arcore don Virginio Vergani
Arcore don Virginio Vergani

Arcore sperimenta la benedizione natalizia su prenotazione: l’idea di don Vergani per raggiungere più famiglie

«L’anno scorso abbiamo iniziato a fine ottobre – racconta don Virginio – e pur essendo in due sacerdoti, abbiamo raggiunto la metà dei parrocchiani». I ritmi sono frenetici: per riuscire a suonare il campanello di tutti, i sacerdoti iniziavano il giro verso le 16.30, ma a quell’ora difficilmente si riesce a trovare in casa l’intera famiglia.

«Quella delle benedizioni su prenotazione è una proposta che offriamo in via sperimentale quest’anno, per vedere se in questo modo riusciamo a incontrare più famiglie, ma soprattutto a dedicare a ciascuna il giusto tempo», continua il parroco.

Arcore sperimenta la benedizione natalizia su prenotazione: al via da fine novembre

Ogni visita, infatti, è fatta non solo di una preghiera ma di parole e di reciproca conoscenza. Le prime richieste sono già arrivate e il giro delle benedizioni inizierà a fine novembre. «So che alcune famiglie si stanno organizzando radunando nello stesso giorno persone che abitano nel medesimo condominio o nella stessa via, in questo modo riusciamo a razionalizzare al meglio le richieste», aggiunge don Virginio.

Arcore sperimenta la benedizione natalizia su prenotazione: chi sarà raggiunto se lo gradisce

Ci sono poi persone che riceveranno la visita dei sacerdoti senza bisogno di prenotare. I cresimandi, che potranno accogliere don Matteo Frigerio, gli ammalati che sono già segnalati alla parrocchia e le famiglie assistite dai volontari Caritas: «A loro chiederemo se la nostra visita è gradita e se ci diranno di sì potremo conoscere queste famiglie che spesso non sono cristiane, ma che comunque desideriamo incontrare, per portare anche a loro la presenza della comunità».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.