Appello per la pace dell’arcivescovo Delpini: già 20.000 adesioni, c’è tempo fino al 2 aprile

L'iniziativa, accolta anche dagli altri vescovi della regione Lombardia, si chiuderà il 2 aprile, la Domenica delle Palme
Monsignor Mario Delpini in duomo a Monza
Monsignor Mario Delpini in duomo a Monza Fabrizio Radaelli

Si chiuderà il prossimo 2 aprile, Domenica delle palme, l’appello per la pace lanciato dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. Sono oltre 20.000 le persone che hanno aderito all’appello, firmando la petizione on line o cartacea. Una raccolta firme avviata lo scorso 26 febbraio, all’inizio della quaresima, e che si chiuderà all’inizio delle celebrazioni della Settimana santa.

Un invito, quello promosso dall’arcivescovo, non solo ad aderire alla raccolta firme, ma anche a vivere il tempo di quaresima «nel segno della conversione, della penitenza e della preghiera, rivolgendo un particolare pensiero alla drammatica situazione in Ucraina», spiega la guida della Chiesa ambrosiana.

Appello per la pace di Delpini, ha aderito anche l’attore Giacomo Poretti

L’iniziativa è stata accolta anche dagli altri vescovi della regione Lombardia, che hanno deciso di associarsi al richiamo di Delpini che sarà poi inviato ai rappresentanti nazionali e internazionali della politica, «per ricercare una soluzione diplomatica ai conflitti», fanno sapere dalla diocesi.

È ancora possibile aderire alla raccolta firme collegandosi al sito chiesadimilano.it o rivolgendosi alle segreteria parrocchiali o alle sedi delle associazioni e comunità che hanno abbracciato l’iniziativa. Tanti i testimonial che hanno sottoscritto l’appello promosso da Delpini: dagli attori Giacomo Poretti e Giovanni Scifoni al gruppo musicale The Sun e poi i presidenti dell’Azione cattolica ambrosiana e delle Acli milanesi. Tutti i loro messaggi sono stati raccolti in due video visibili sul canale YouTube della diocesi.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.