La scorsa settimana è accaduto a Vimercate. Ancora minorenni che sfidano la sorte per un selfie estremo. Questa volta,a Desio. Sono saliti al 23esimo e ultimo piano della torre del Polo Tecnologico. Volevano “guardare il panorama” e scattarsi dei selfie. Si sono giustificati così, agli agenti della polizia locale che domenica pomeriggio si sono presentati alla base del grattacielo e hanno intimato ai 4 ragazzini di scendere immediatamente.
I 4 adolescenti, tutti minorenni, sono stati notati da alcuni passanti che hanno segnalato la loro presenza ai vigili. Nel frattempo, anche i carabinieri si sono accorti di loro. I militari erano a bordo di un elicottero e stavano rientrando dal Parco delle Groane dove avevano effettuato un’operazione di controllo del territorio contro lo spaccio di droga. Tornando verso la caserma di via Caduti di Nassiriya, i carabinieri hanno notato, dall’alto, le figure di 4 persone sul tetto della torre incompiuta, alta 90 metri. E sono subito intervenuti. La “bravata”dei ragazzini poteva trasformarsi in tragedia.
Salire sul grattacielo è davvero pericoloso: non ci sono misure di protezione, dato che l’edificio è in realtà uno scheletro non completato. Una volta scesi, i ragazzini sono stati identificati dai vigili, che hanno avvertito anche i loro famigliari. Potrebbero essere denunciati, se la proprietà riterrà opportuno sporgere querela. Ma non è detto, visto che in realtà il grattacielo è in mano ai curatori fallimentari. Per loro, le forze dell’ordine sperano che la “ramanzina” possa bastare per evitare che ripetano il gesto.
Prima di lasciarli andare, i vigili li hanno controllati per bene. Il timore, ai tempi d’oggi, era che i 4 fossero intenzionati ad emulare il “blue whale” quel fenomeno che porta gli adolescenti ad effettuare una serie di prove fino ad arrivare al suicidio. Nessuno di loro aveva segni sulle braccia o altri segni che facessero pensare ad un’emulazione.
La loro, insomma, è stata una bravata. Ma molto pericolosa. Non è la prima volta che gruppi di ragazzini tentano la “scalata” della torre. I curatori fallimentari dell’edificio hanno recintato il perimetro e ingaggiato una guardia di sicurezza per controllare la zona. Ma, a quanto pare, queste misure non sono sufficienti.