“I colori di NeMo” sono più brillanti che mai e possono illuminare anche ben oltre le feste di Natale. Si chiama così il progetto pilota del Centro clinico NeMo ad alta specializzazione per le malattie neuromuscolari (con sede all’ospedale di Niguarda) che ha coinvolto 42 donne dai 15 ai 70 anni (due le monzesi). Donne che vivono l’esperienza di una malattia neuromuscolare, in prima persona o al fianco di un loro caro. L’idea di fondo è quella di “truccarsi per curarsi”, o almeno per mettere da parte la malattia. Di fatto, un percorso di valorizzazione della cura di sé e della propria femminilità, proprio a partire dal trucco. Accompagnate dall’équipe di NeMo e da make up artist, le donne hanno sperimentato la possibilità di provare a costruire gesti concreti di attenzione verso se stesse. Il progetto si è sviluppato tra giugno e novembre con sei workshop, fatti di colloqui, interviste ed esperienze di uso del colore attraverso il make up. Il risultato? Davanti allo specchio, truccate, le donne sorridono di più e cambiano le parole utilizzate per descrivere se stesse. E ancora, le emozioni sono tutte positive e non legate alla malattia. Insomma, prendersi cura di se stesse, anche con un semplice rossetto, genera benessere.
E ora tutti possono sostenere “Progetto donna”, magari facendo un regalo per Natale. Insieme a “We Make-up”, il Centro NeMo ha lanciato la nuova fase de “I Colori di NeMo” con la campagna di raccolta fondi. “We Make-up” ha realizzato una linea di rossetti liquidi in limited edition dedicata a #icoloridinemo. (vai su iosononemo.it). I rossetti #icoloridinemo sono disponibili al pubblico dal 1° dicembre sul sito dell’azienda e distribuiti in una serie di eventi e in alcuni centri commerciali in tutta Italia, a fronte di una donazione minima di 12 euro, che saranno interamente devoluti al Centro clinico che ha in cura molti monzesi e brianzoli.
«“I colori di NeMo” è un esempio concreto del modello di presa in carico del Centro Clinico, perché pone attenzione ad ogni più piccolo aspetto della quotidianità delle persone di cui si prende cura, per garantire loro la migliore qualità di vita possibile – ha detto Alberto Fontana, presidente NeMo, insignito proprio nei giorni scorsi dell’Ambrogino d’Oro – Sono convinto che insieme possiamo continuare a sostenere il programma di assistenza delle nostre pazienti, con un’attenzione anche agli aspetti più propriamente psicologici, legati al loro essere donne che vivono l’esperienza di una malattia neuromuscolare».