Afghanistan, Lissone pronta all’accoglienza: «Con spazi d’alloggio e percorsi di integrazione sociale»

Il Comune di Lissone ha dato la propria disponibilità per una partecipazione attiva all’accoglienza dei profughi in arrivo dall’Afghanistan.
LISSONE: sindaco Concetta Monguzzi
LISSONE: sindaco Concetta Monguzzi Elisabetta Pioltelli

La Città di Lissone si rende disponibile ad aiutare i profughi afghani individuando spazi d’alloggio ma anche promuovendo percorsi di integrazione sociale. In linea con quanto condiviso dall’Anci Lombardia e dando seguito alla lettera firmata con altri ventitré sindaci per il presidente del consiglio Mario Draghi.

“Come amministrazione comunale seguiamo con profonda apprensione la drammatica situazione che sta interessando l’Afghanistan. Di fronte alle richieste di aiuto manifestate da donne e uomini, bambine e bambini, Lissone non può restare indifferente. Non possiamo volgere lo sguardo dall’altra parte dopo aver visto persone che, in un Paese privo della tutela dei più elementari diritti umani, hanno un destino già segnato e un futuro compromesso. Se non agiremo, se ci limiteremo a osservare senza far nulla, tradiremo i nostri valori di democrazia su cui abbiamo fondato la nostra storia recente”, ha spiegato il sindaco Concettina Monguzzi.

“La crisi sociale che sta progressivamente rimuovendo ogni pilastro democratico impone di affrontare il tema dell’accoglienza senza pregiudizi, ma con forte senso di responsabilità – aggiunge – Per questo motivo, in accordo con la nota di Anci regionale, anche la Città di Lissone è pronta a dare il proprio fattivo contributo per promuovere forme di accoglienza che vadano oltre l’individuazione di spazi d’alloggio ma che possano attivare percorsi di integrazione sociale per donne e uomini che hanno lavorato con le delegazioni italiane e che ora sono in serio pericolo. Al contempo, auspico la celere attivazione di corridoi umanitari per il popolo afghano: la macchina comunale saprà trovarsi pronta per l’eventuale individuazione di luoghi in cui ospitare donne e uomini in fuga”.

La strada è quella già anticipata dal presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra che in una nota ufficiale ha ribadito che “i comuni lombardi sono pronti a fare la loro parte per accogliere e inserire le famiglie che rientrano e rientreranno nei programmi di protezione del Governo, concordati con l’UE e con la comunità internazionale”.
Azioni da costruire in rete potranno essere attivate grazie all’esperienza e alle capacità organizzative maturate nel corso degli anni a livello sovracomunale nella gestione dei profughi.

“Occorre al più presto intervenire per rispondere ad una tragedia che interessa i civili, per non lasciare sole le tante donne afghane, interpreti, funzionarie e lavoratrici che hanno collaborato con i Paesi Occidentali – aggiunge il Sindaco Monguzzi – E’ una tematica su cui occorre il lavoro diplomatico nazionale ed internazionale per evitare una tragedia umanitaria catastrofica, a fronte della quale i Comuni non possono restare indifferenti. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma sappiamo di non essere soli. Tanti privati cittadini lissonesi ci hanno già manifestato la disponibilità ad accogliere in spazi privati cittadine e cittadini in fuga dall’Afghanistan. La stessa disponibilità l’ho ricevuta anche da una associazione che opera sul territorio brianzolo e che già ha collaborato con il Comune per iniziative a favore delle pari opportunità. Come Amministrazione Comunale, abbiamo spazi che possiamo destinare a progetti di accoglienza da costruire in rete, sulla base delle indicazioni che ci verranno fornite dagli Enti coordinatori. Lissone c’è con i propri spazi e con la disponibilità ad attivare percorsi di integrazione per continuare a garantire un futuro a persone a cui è stato sottratto ogni diritto”.