Addio al San Gerardo di Monza a Roberto Brivio dei Gufi, il “Cantamacabro”

Attore e cabarettista milanese aveva 82 anni ed era ricoverato all’ospedale monzese dove è morto venerdì. I Gufi, presenti sulla scena tra il 1964 e il 1969, erano noti per i loro testi irriverenti e graffianti in dialetto milanese.
Roberto Brivio
Roberto Brivio

È morto venerdì 22 gennaio all’ospedale san Gerardo, vinto dal Covid, il cantante, attore e cabarettista milanese Roberto Brivio, che con Nanni Svampa, Gianni Magni e Lino Patruno (unico ancora vivente), ha fatto parte dello storico quartetto dei Gufi. Brivio, 82 anni (ne avrebbe compiuti 83 a febbraio), era soprannominato il “Cantamacabro” perché scriveva testi sulla morte, ambientati nei cimiteri tra lapidi e loculi in chiave ironica.

“È la tua nuova casa di riposo-cantava- bisogna entrarci calmi col sorriso perché di lì si va in paradiso sol chi ha peccato può finire ancor più giu. È confortevole, è tranquillissimo, è curatissimo, il cimiter!” Del resto, i Gufi, presenti sulla scena tra il 1964 e il 1969, erano noti per i loro testi irriverenti e graffianti in dialetto milanese.

Diplomato all’Accademia dei Filodrammatici, Brivio ha scritto programmi per la Rai e ha gestito il teatro in Galleria del Corso a Milano. Ha, inoltre, diretto numerosi spettacoli teatrali e fatto parte dello Zelig. In molti lo ricorderanno come il protagonista di divertenti spettacoli su Antenna 3 Lombardia negli anni Ottanta. Ultimamente, prima di ammalarsi, Brivio aveva manifestato il desiderio di ricostituire i Gufi con nuovi compagni di avventura