Addio a Francesco Schiatti, storico comandante dei vigili urbani di Seregno

Il decesso è avvenuto mercoledì 27 luglio, due giorni prima dei funerali. Schiatti fu comandante tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni ottanta, prima di assumere la dirigenza del settore comunale dei servizi sociali
Francesco Schiatti, a destra, stringe la mano ad Aldo Rigolin, suo successore all’inizio degli anni ottanta, alla guida dei vigili urbani di Seregno

Sono stati celebrati venerdì 29 luglio, nel santuario di Santa Valeria a Seregno, i funerali di Francesco Schiatti, a lungo principale figura di riferimento dei vigili urbani e della macchina comunale seregnese, deceduto mercoledì 27 luglio, all’età di 85 anni. Schiatti aveva cominciato a lavorare a Seregno nell’ormai lontano 1968, dopo una precedente esperienza a Milano, guidando con lungimiranza quello che oggi è inquadrato come il corpo della polizia locale fino ai primi anni ottanta, quando aveva passato il testimone all’amico Aldo Rigolin, per assumere l’incarico di dirigente del settore comunale dei servizi sociali, che poi lo ha visto impegnato fino alla pensione.

Lutto: il ricordo del consiglio comunale

Un giovanissimo Francesco Schiatti, alla sua scrivania di lavoro, negli anni sessanta


«Fu il compianto sindaco Antonio Colombo -ha spiegato proprio mercoledì 27, in un intervento nell’ultima seduta del consiglio comunale prima delle ferie, l’assessore alla sicurezza William Viganòa sollecitarlo a partecipare ad un concorso per entrare in organico qui a Seregno, concorso per poi vinse. Schiatti era un uomo che aveva una mentalità manageriale, molto moderna rispetto ai suoi tempi. Era sempre cordiale, molto rigoroso sul lavoro». La sua rimane forse la personalità simbolo di un periodo, quello appunto a cavallo tra gli anni sessanta e gli anni ottanta, in cui il connubio tra la popolazione ed i vigili urbani è stato profondo come raramente era capitato prima ed è capitato in seguito. Schiatti ha lasciato nel dolore la moglie Adriana ed i figli Marco, Elisabetta, Simona, Laura e Sabrina, con le rispettive famiglie, oltre ai nipoti, al fratello Angelo ed alla sorella Ernestina.